La caduta di Icaro, 1558 |
Dans le traitement de ce thème biblique [la tour de Babel], Bruegel fait plusieurs choix significatifs. D'une part, il inscrit la construction de la tour dans un cadre contemporain. Cet ancrage peut donner lieu a de multiples interprétations. D'autre part, il semble se refuser à donner au mythe un tour tragique. Le même traitement est d'ailleurs utilisé pour la Chute d'Icare. Les deux tableaux méritent d'être rapprochés car ils illustrent tous deux un défi humain voué à l'échec. Cependant Bruegel semble attacher peu d'importance à ces échecs : la chute d'Icare n'empêche personne de vaquer à ses occupations et l'écroulement programmé de la tour n'empêche pas la ville de croître aux alentours.
http://bruegel.pieter.free.fr/babel.htm
Nella trattazione del tema biblico, Bruegel fa diverse scelte significative. Da una parte, colloca la costruzione della torre al presente. Questo ancoraggio può dar luogo a varie interpretazioni. D'altra parte, sembra rifiutarsi di dare al mito un esito tragico. Lo stesso trattamento è del resto utilizzato per la Caduta di Icaro. I due quadri meritano di essere accostati perché entrambi illustrano una sfida umana votata al fallimento. Bruegel tuttavia sembra accordare scarsa importanza a questi fallimenti: la caduta di Icaro non impedisce a nessuno di badare alle sue occupazioni e il crollo programmato della torre non impedisce alla città di crescere nelle vicinanze.
La torre di Babele, 1563 |
Solo dimenticando la propria identità, sacrificata alla più sublime delle follie, egli [don Chisciotte] ritrova il significato profondo della vita aldilà della linea del nulla che, prima o poi, è destinata ad avvolgerci tutti. È perciò che la sua figura allampanata, i suoi baffi spioventi, il suo naso aquilino, tutt’altro che emblemi luttuosi, traducono una estrema energia vitale. Lo stesso culto della morte, che si è voluto vedere nell’anima spagnola, piuttosto che attestare un distacco nei confronti della vita, ne determina la continua ricarica. Come appare dal sorriso tragico dell’hidalgo, quella malinconia non è che la faccia in ombra di una ricerca di immortalità destinata ad esser sempre delusa, ma perciò anche rinnovata. In questo senso Unamuno può richiamare perfino l’idea, diversamente declinata da Spinoza e Nietzsche, che la vita ha una inestinguibile tendenza a perseverare nel proprio stato ed anzi a potenziarsi. Nonostante le sconfitte che sperimenta, Chisciotte incarna questa potenza storica, capace di restituire alla Spagna un primato spirituale che da secoli ha perduto.
Roberto Esposito
Il filosofo spagnolo studiò per anni l’eroe di Cervantes
Ora un libro raccoglie i suoi saggi mai tradotti
Siamo tutti Don Chisciotte
Unamuno e l’Hidalgo, il nostro viaggio verso la saggezza della follia
la Repubblica, 23 gennaio 2013
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