venerdì 20 dicembre 2024

La vergogna ha cambiato campo


"La vergogna ha cambiato campo": nel giorno delle sentenze nel maxiprocesso sugli stupri di Mazan al Palazzo di Giustizia di Avignone, la Francia ed il mondo rendono omaggio a Gisèle Pelicot, 72 anni, divenuta icona planetaria della lotta alle violenze sessuali.

Tra le prime a reagire all'annuncio della condanna a venti anni di reclusione per l'ex marito, Dominique Pelicot e degli altri 50 imputati in un processo considerato "storico" è stata la presidente dell'Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet: "Grazie per il suo coraggio Gisèle Pelicot. Attraverso di lei, si esprime oggi la voce di tante vittime, la vergogna ha cambiato campo, si infrangono i tabù. Da ora grazie a lei il mondo non è più lo stesso", ha scritto su X la presidente della Camera dei Deputati francese.

Ma gli omaggi superano ampiamente le frontiere nazionali della République: "La vergogna deve cambiare campo. Grazie, Gisèle Pelicot!", ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, lodando anche lui su X il "coraggio" della Pelicot per essere "uscita dall'anonimato" e "aver lottato per la giustizia". Gisèle ha dato "alle donne una voce forte in tutto il mondo. La vergogna è sempre dell'autore del reato", ha puntualizzato Scholz.

Irene Soave, Il trauma di tutti che ridefinisce cos'è lo stupro, Corriere della Sera, 20 dicembre 2024

 Secondo un sondaggio Ifop, l’85% dei francesi pensa che il processo di Mazan dovrebbe avviare una riflessione collettiva su cos’è uno stupro. Non solo cioè lo sconosciuto, magari straniero, che ti ghermisce nel parcheggio; ma anche gli abusi del marito, del capo, del tipo che in discoteca ti scioglie una droga nel cocktail. Questo dibattito riguarda anche il codice penale. A marzo una bozza di direttiva presentata dalla Commissione Europea non trovò l’accordo di tutti gli Stati perché definiva lo stupro semplicemente come «sesso non consensuale». Dopo mesi di negoziati, vari Paesi la rifiutarono, e tra questi la Francia. Nella legge francese, l’assenza di consenso non basta: non vale il principio che è già legge in Svezia e Spagna, e cioè che «solo sì è sì». Se una persona non manifesta attivamente consenso a un atto sessuale, questo atto è illegale. Prima della crisi politica, il ministro di Giustizia Didier Migaud si era detto favorevole a rivedere la legge, e a marzo aveva rilasciato dichiarazioni in questo senso anche Macron. La volontà di cambiare nasce anche da traumi come quello di Mazan.

Annalena Benini, La sentenza Pelicot svela non l'eccezionalità del male, ma l'umanità del male
Il Foglio, 20 dicembre 2024

Gisèle Pelicot è infatti la vittima eclatante, assoluta: è stata sottomessa chimicamente per dieci anni, stuprata da decine e decine di sconosciuti a sua insaputa, è stata filmata, niente di più inoppugnabile, dentro la normalità di una vita come tante, in una piccola città, in una casa tranquilla, con i nipotini che crescono un Natale dopo l’altro. Non tutte hanno la luce accecante di Gisèle, perché ogni vittima è diversa. Ma per tutte la lotta è la stessa, e questo processo passerà alla storia per aver cambiato il lato della vergogna.

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