Le autorità di Daesh a Mosul avrebbero emesso una fatwa per impedire l'allevamento dei gatti domestici (notizia riportata dalla Stampa e dal Corriere della Sera).
Annalena Benini, Bufale feline, Il Foglio 11 ottobre 2014
... il mondo si occupa di pubblicare foto di gattini in braccio a terroristi, di titolare sulla dichiarazione di guerra ai gatti dell'Isis, che vieterebbe la loro presenza nelle case di Mosul, con conseguente ordine di sterminio, soffermandosi sullo stupore perché insomma non è possibile, che scandalo. Maometto amava a tal punto i gatti da scegliere di tagliare la propria veste per non svegliare la gatta che ci dormiva sopra, quindi questa legge è davvero incomprensibile. E' una notizia raccolta da un sito iracheno non affidabile, rilanciata dal Daily Mail e ripresa dai siti dei più importanti quotidiani italiani, naturalmente con le foto dei gatti. In modo che si clicchi e ci si chieda: ma andranno di casa in casa a strappare i gatti dalle braccia dei bambini e annegarli? O saranno gli abitanti stessi di Mosul, ligi ala nuova legge islamica, a sgozzare i propri animali domestici? E che punizione è prevista per chi nasconde un gatto in soffitta? Ci si indigna, oppure si fanno battute sugli animalisti, si perde tempo a chiedersi cosa cosa pensava davvero Maometto dei gatti (differenza tra gatti mashi e gatte femmine?) e ci si scorda della realtà, che è così urgente, orribile, raccapricciante. Ci si scorda che a Mosul ci sono bambine per cui la vita è peggio della morte.
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