Ernest
Hemingway, Fiesta,
1926
Brett
era maledettamente carina. Indossava un golfino di jersey e una gonna
di tweed e si era spazzolata indietro i capelli come un ragazzo.
Aveva lanciato lei questa moda. Era fatta di curve come lo scafo di
uno yacht da corsa, e con quel golfino di lana non ne sbagliavi
nemmeno una. (26)
… certe
ferite o mutilazioni sono motivo d'allegria, pur restando assai serie
per la persona che ne è afflitta. (31)
… Godersi
la vita significava spendere bene i propri soldi e sapere quando ci
si era riusciti. Potevi sempre spendere bene i tuoi soldi. Il mondo
era un buon posto per fare acquisti. Sembrava una bella filosofia.
Fra cinque anni, pensai, sembrerà stupida come tutte le altre belle
filosofie che ho avuto. (153)
… “Sai
che ci sente proprio bene quando si decide di non diventare una
tardona?”
“Sì.”
“E'
quello che noi abbiamo al posto di Dio.”
C'è
gente che ha Dio” dissi. “Tanta gente”.
“Con
me non ha mai funzionato.”
… "Oh,
Jake" Brett disse. "Noi due saremmo stati bene assieme."
Di fronte a noi su una pedana, un poliziotto in kaki dirigeva il traffico. Alzò la sua mazza. La macchina improvvisamente rallentò, spingendo Brett contro di me. "Già" dissi io, "non è bello pensare così?" (253)
Di fronte a noi su una pedana, un poliziotto in kaki dirigeva il traffico. Alzò la sua mazza. La macchina improvvisamente rallentò, spingendo Brett contro di me. "Già" dissi io, "non è bello pensare così?" (253)
Fernanda
Pivano, Introduzione
a Ernest Hemingway,
Romanzi,
I Meridiani Mondadori, 1992
La
storia, intrisa di ineluttabile tragedia, aveva tutti i segni del suo
[di Hemingway] mondo poetico. La protagonista Brett, apparentemente
ninfomane e alcolizzata, aveva conosciuto la guerra come infermiera,
aveva visto morire l'uomo che amava e, precipitata nel declino fisico
e psicologico, stava per sposare un playboy ma era innamorata di
Jake, un reduce di guerra che una ferita aveva reso impotente, col
quale conduceva un amore platonico cercando insieme di controllare la
sua attrazione fisica per il giovanissimo torero Romero. Vincerà la
“morale” e Brett rinuncerà a Romero rifugiandosi tra le braccia
del fidanzato platonico perdutamente innamorato di lei. L'ultima
scena del libro la vede poco dopo aver rinunciato al torero,
abbracciata a Jake su un taxi, mentre gli dice: “Saremmo stati così
bene insieme. La battuta finale del libro è il famoso understatement
di Jake: “Yes. Isn't it pretty to think so?” tradotto da Giuseppe
Trevisani: “Già. Non è bello pensarlo?”
http://www.swingdancegenova.net/blog/?r=55
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