Simone Martini, Musici, Basilica inferiore di Assisi |
Poi arriva il duro rimprovero di Catone, che riappare all'improvviso e mette fine al canto esortando gli spiriti a non essere lenti, a non peccare di negligenza indugiando ad ascoltare la bella musica invece di correre al monte per iniziare il percorso di purificazione. Intanto il miracolo si è compiuto, per un momento Dante si è abbandonato all'ascolto del canto associato alla musica e ogni altra cosa ha perso rilievo ai suoi occhi. La sua mente come quella di Virgilio e di altri presenti è tutta presa dal trasporto estatico legato all'ascolto. La musica qui rivaleggia con la luce divina.
Dante,
Divina Commedia, Purgatorio, II, 106-117
E io: «Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso a l’amoroso canto
che mi solea quetar tutte mie doglie,
E io: «Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso a l’amoroso canto
che mi solea quetar tutte mie doglie,
di ciò ti piaccia consolare alquanto
l’anima mia, che, con la sua persona
venendo qui, è affannata tanto!».
Amor che ne la mente mi ragiona
cominciò elli [Casella] allor sì dolcemente,
che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Lo mio maestro e io e quella gente
ch’eran con lui parevan sì contenti,
come a nessun toccasse altro la mente.
Commento di Anna Maria Chiavacci Leonardi
memoria
o uso...: il ricordo, o la possibilità di usarne, dell'arte che
fu tua in vita. Si veda l'incerto andamento della frase ipotetica,
dove è celato il timore che quell'amoroso canto qui non si
possa più intonare.
– amoroso
canto: intende il canto proprio della lirica d' amore, nel quale
eccelleva Casella; non è tuttavia, crediamo, espressione
puramente tecnica, ma, come spiega la relativa seguente, indica quel
canto d'amore che – per la sua forma e il suo contenuto –
riusciva a placare ogni moto dell'animo.
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