Fu il più grande creatore di manifesti di tutta Europa e fu soprattutto il cartellonista ufficiale di Sarah Bernardt, la Divina del teatro francese. Fu lui ad alimentarne il mito elaborando poster carichi di charme e fine voluttà per le sue storiche Medea e Gismonda alla fine dell'Ottocento. E per lei disegnò gioielli e progettò scenografie come mai s'erano viste sui palcoscenici della belle époque. Ed è da questa liaison che Alphonse Mucha, pittore ceco formatosi tra Vienna e Monaco e maturato a Parigi, esteta filosofo, ha codificato l'essenza del suo "stile" segnando la nascita dell'Art Nouveau. La sua grazia grafica instradò l'epopea del nuovo linguaggio decorativo, forgiando un'estetica seducente, carica di erotismo e aura glamour che faceva leva con estro visionario sui temi floreali abbinati a suggestioni di natura slavo-orientale. (Laura Larcan)
Il ritorno di Mucha
(Alfons Mucha, Ivančice, 24 luglio 1860 – Praga, 14 luglio 1939)
La sinuosa bellezza di splendide ragazze in fiore con lui invade il quotidiano e si fa segno inconfondibile di un’intera epoca, la Belle Epoque, che credeva nel progresso prima di precipitare nel gorgo della prima guerra mondiale. Quelle atmosfere dalle linee di serpente, che in Italia declinarono in Liberty e in Francia e Belgio come Art Nouveau e in Germania Jugendstil e il Modern Style inglese trovarono un interprete unico nel ceco Alfons Mucha.
I suoi manifesti dedicati alla più celebre artista del momento Sarah Bernardt, la Berma di proustiana memoria, creeranno la cifra di un nuovo linguaggio che da allora in poi sarà simbolo di eleganze supreme.
Con oltre 220 opere la raffinata mostra “Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau” è al Palazzo Reale di Milano fino al 20 marzo 2016. (Stefano Biolchini)
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