Wu
Ming
L'armata dei sonnambuliEinaudi, Torino 2014
Atto terzo, scena quarta, Primavera, § 34, pp. 547-48
Hanno accusato Hébert di aver incitato il popolo a rovesciare la Convenzione, e buona notte all'orchestrina.
J.-L. David, Desmoulins con moglie e figlio |
Invece fa tempo appena a passare una decade, ed ecco che Danton è sotto processo, Saint-Just lo accusa e Robespierre si domanda se la Francia sarà bastante coraggiosa da abbattere un vecchio idolo, ché oramai dentro è tutto marcio e verminoso.
Anche lui lo tirano in mezzo a una faccenda di quattrini, dicono che ha preso i quibus della Compagnia delle Indie e pure quelli di Luigino e degli Orléans. Ma a buon gatto, buon ratto: con la sua parlantina da legale, Danton restituisce colpo su colpo, pare un lottatore alla barriera dei combattimenti.
E va bene che i vermi e il marcio cominciavano a puzzare anche da fuori, va bene che Danton voleva far la pace con l'aristocrazia, ma per i noialtri di allora era pur sempre l'eroe del 10 agosto. Lascia stare che adesso dicono che lui manco c'era per strada, il 10 agosto. Non è una questione di giorni. La questione è che Danton significava la Repubblica, e a vederlo col collare Corday faceva davvero una brutta impressione.
Wille, Danton verso la ghigliottina |
Si veda inoltre http://www.doppiozero.com/materiali/interviste/wu-ming-sopravvivere-alla-controrivoluzione
Saint-Just |
Sei mesi dopo l’uscita in libreria, L’Armata dei Sonnambuli è arrivato alla quinta edizione, per una tiratura complessiva di 65.000 copie. http://www.wumingfoundation.com/giap/?cat=1944
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