…E in realtà votano Casaleggio
È ufficiale lo tsunami ci ha
travolto.
Resta da stabilire se l’onda
anomala sia stata causata dal solo Grillo o vi abbia contribuito anche qualcun
altro. Ad esempio un certo Gianroberto Casaleggio. Basta digitarne il nome su
Google e viene fuori di tutto e di più. Come tutti i santoni – anche quelli
della comunicazione – suscita sentimenti e commenti diametralmente opposti: c’è
chi vede in lui il disinteressato profeta dell’era del digitale universale, chi
invece un losco affarista il cui intento è quello di fare lobbying e grano.
Come al solito mi astengo dal dare
giudizi, schierandomi da una parte o dall’altra, e mi rifugio nel mio comodo
cantuccio di “artigiana della comunicazione”.
Checché se ne pensi una cosa è
sicura: Casaleggio è un genio della comunicazione. Come forse saprete è opera
sua il miglior Di Pietro, e anche nel fenomeno Travaglio ci ha messo lo
zampino: qualche cosa vorrà pur dire, visto il successo dei due campioni
citati.
Che i guru della comunicazione da
tempo si occupino di politica non è certo un mistero. Un esempio per tutti:
Jacques Séguéla, il pubblicitario francese - la cui leggenda narra essere stato
l’artefice di 20 campagne elettorali in giro per il mondo vincendone 19 - è
così addentro ai meccanismi della politica da aver addirittura fatto incontrare
Sarkozy e Carla.
Come affermava il buon vecchio
McLuhan in tempi meno sospetti di
quelli attuali, “il medium è il messaggio”: il linguaggio e il mezzo che
si usa contribuiscono a indirizzare il pensiero. E in politica più che altrove.
Non sto dicendo che il successo di Grillo sia tutto merito di Casaleggio, come
non dico che le idee di Grillo siano tutta farina del sacco di Gianroberto: la
mia sensazione è che quello tra i due sia stato un “matrimonio d’amore” sia sul
piano degli ideali sia sul piano della comunicazione. È chiaro che “Binloden”
se l’è inventata il comico, ma la trovata dell’attraversamento dello stretto a
nuoto porta la firma del comunicatore a lettere di fuoco: senza Casaleggio
Grillo avrebbe probabilmente avuto successo, ma non un successo travolgente
come quello al quale abbiamo assistito.
Commentando un mio articolo di
qualche tempo fa intitolato “Se la politica sapesse comunicare”, nel quale
sottolineavo come Grillo fosse l’unico in grado di coinvolgere le persone, più di un lettore mi aveva fatto notare come
certo, farsi capire è importante, ma se mancano struttura e contenuti, la
comunicazione serve a poco. Sono d’accordo. Ma metto le mani avanti e prevengo
ulteriori critiche in questo senso invitando chi mi sta leggendo a guardare la
luna, non il dito. E dal mio punto di vista – non mi stancherò di ripeterlo –
la luna è il contenitore, non il contenuto…
Quindi il ticket Casaleggio-Grillo
per quanto mi riguarda si è rivelato vincente. Che poi sappiano anche portare
avanti dei contenuti è una storia che certo mi interessa, ma che non sta a me
raccontare.
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