mercoledì 16 luglio 2014

Voltaire, lo spirito dogmatico


Lo spirito dogmatico portò negli uomini il furore delle guerre di religione. Ho indagato per molto tempo come e perché questo spirito dogmatico, che divise le scuole dell’antichità pagana senza provocare il minimo disordine, ne abbia prodotti tra noi di così orribili. La causa non è solo nel fanatismo: giacché i gimnosofisti e i bramini, i più fanatici degli uomini, non fecero mai male se non a se stessi. Non si potrebbe trovare l’origine di questa nuova peste, che ha devastato la terra, nel combattimento naturale dello spirito repubblicano che animò le prime chiese contro l’autorità che odia ogni genere di resistenza? Le assemblee segrete, che sfidavano dapprima nelle caverne e nelle grotte le leggi di alcuni imperatori romani, formarono a poco a poco uno stato nello stato: era una repubblica nascosta all’interno dell’impero. Costantino la trasse fuori dai sotterranei per metterla accanto al trono. Presto l’autorità, connessa alle grandi cariche, si trovò in opposizione con lo spirito popolare che aveva ispirato fino ad allora tutte le assemblee dei cristiani. Spesso, quando il vescovo di una metropoli faceva valere un sentimento, un vescovo suffraganeo, un prete, un diacono, ne avevano uno contrario. Ogni autorità ferisce segretamente gli uomini, tanto più che ogni autorità vuole sempre accrescersi. Quando si trova, per resisterle, un pretesto che si crede sacro, la rivolta diventa subito un dovere. Così gli uni diventano persecutori, gli altri ribelli, con Dio chiamato come testimone di entrambe le parti.

(traduzione di Claudio Tugnoli)
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  L’esprit dogmatique apporta chez les hommes la fureur des guerres de religion. J’ai recherché longtemps comment et pourquoi cet esprit dogmatique, qui divisa les écoles de l’antiquité païenne sans causer le moindre trouble, en a produit parmi nous de si horribles. Ce n’est pas le seul fanatisme qui en est cause ; car les gymnosophistes et les bramins, les plus fanatiques des hommes, ne firent jamais de mal qu’à eux-mêmes. Ne pourrait-on pas trouver l’origine de cette nouvelle peste qui a ravagé la terre, dans ce combat naturel de l’esprit républicain qui anima les premières Eglises contre l’autorité qui hait la résistance en tout genre ? Les assemblées secrètes, qui bravaient d’abord dans des caves et dans des grottes les lois de quelques empereurs romains, formèrent peu à peu un Etat dans l’Etat : c’était une république cachée au milieu de l’empire. Constantin la tira de dessous terre pour la mettre à côté du trône. Bientôt l’autorité attachée aux grands sièges se trouva en opposition avec l’esprit des chrétiens. Souvent, dès que l’évêque d’une métropole faisait valoir un sentiment, un évêque suffragant, un prêtre, un diacre, en avaient un contraire. Toute autorité blesse en secret les hommes, d’autant plus que toute autorité veut toujours s’accroître. Lorsqu’on trouve, pour lui résister, un prétexte qu’on croit sacré, on se fait bientôt un devoir de la révolte. Ainsi les uns deviennent persécuteurs, les autres rebelles, en attestant Dieu des deux côtés.

Le siècle de Louis XIV, chapitre XXXVI

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