Sunt lacrimae rerum
sono le lacrime delle cose
sono le lacrime delle cose
Eneide, verso 462 del primo libro, Enea parla ad Acate e dice: “Sunt
lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt” (alla lettera: “Sono le
lacrime delle cose, e le cose mortali toccano la mente”); Augusto Rostagni traduce: “la storia è lacrime, e l’umano soffrire commuove la mente”
… il concetto di “musica del senso”
… definisce l’eccesso percepito in poesia nel momento in cui la si
ascolta. È importantissimo per un traduttore tener conto di questo
fattore. Infatti, la musicalità del testo suscita sensazioni di cui si
deve dare conto anche nella traduzione. Per questo, alla domanda: “a Lei
cosa è successo al suono dell’Eneide?”, Sermonti risponde
semplicemente: “al suono dell’Eneide mi succede quello che testimonio in
questa traduzione”. Al riguardo, l’esempio più chiaro e allo stesso
tempo più sintetico è quello fornito dal v. 462 del I libro dell’Eneide:
“sunt lacrimae rerum”, letteralmente traducibile con “sono le lacrime
delle cose”. Tuttavia questa traduzione letterale, ha spiegato Sermonti,
non assomiglia alla percezione che si ha leggendo il verso latino.
Infatti, l’espressione originaria latina rimane molto più drammatica,
familiare, radicale e tuttavia inestricabile. Ecco dunque che subentra
la sensibilità del traduttore Sermonti, il quale esplica il concetto
sintetico di tale verso virgiliano con la traduzione: “piange la
storia”. “Piange la storia” sottintende l’irreparabilità della
sofferenza delle cose, della storia. La traduzione musicale, in questo
senso, evoca proprio l’impressione che di fronte a certi eventi le cose
piangono.
https://web.sacrocuore.org/Istituto/News/tabid/63/articleType/ArticleView/articleId/1374/sunt-lacrimae-rerum-Vittorio-Sermonti-traduce-lEneide.aspx
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Deux interprétations sont possibles, selon que l’on considère rerum comme un génitif objectif ou un génitif subjectif :
• génitif objectif : il y a des larmes pour les choses qui en valent la peine ; les larmes rendent justice à la souffrance et au malheur des hommes
• génitif subjectif (ou possessif ici) : « les choses ont des larmes», « les objets pleurent », comme si, ayant une âme, ils pouvaient s’associer à la douleur des hommes. (Jean Schumacher)
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Robert Fagles traduce, in inglese: “The world is a world of tears, and the burdens of mortality touch the heart”. E Robert Fitzgerald: “They weep here \ For how the world goes, and our life that passes \ Touches their hearts”.
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Guido Ceronetti
Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt
Nulla c’è che non pianga. La vista
delle miserie umane si fa pensiero
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Una traduzione più letterale e non priva di spessore poetico è: “Trasudano lacrime le cose e la finitezza insidia la mente”.
Deux interprétations sont possibles, selon que l’on considère rerum comme un génitif objectif ou un génitif subjectif :
• génitif objectif : il y a des larmes pour les choses qui en valent la peine ; les larmes rendent justice à la souffrance et au malheur des hommes
• génitif subjectif (ou possessif ici) : « les choses ont des larmes», « les objets pleurent », comme si, ayant une âme, ils pouvaient s’associer à la douleur des hommes. (Jean Schumacher)
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Robert Fagles traduce, in inglese: “The world is a world of tears, and the burdens of mortality touch the heart”. E Robert Fitzgerald: “They weep here \ For how the world goes, and our life that passes \ Touches their hearts”.
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Guido Ceronetti
Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt
Nulla c’è che non pianga. La vista
delle miserie umane si fa pensiero
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Una traduzione più letterale e non priva di spessore poetico è: “Trasudano lacrime le cose e la finitezza insidia la mente”.