domenica 17 dicembre 2017
La moglie di Cesare
La moglie di Cesare, si sa, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. Nota bene: la moglie di Cesare era colpevole di adulterio. Fu suo marito a usare quella formula, volendo evitare ogni ulteriore accertamento.
Maria Elena Boschi non è la moglie di Cesare. E' solo una sua amica e stretta collaboratrice, il che è quasi lo stesso. Avrebbe dovuto dimettersi già un anno fa. Non tanto tempo prima, nel 2015, Maurizio Lupi ha dovuto lasciare il governo per via di un orologio regalato al figlio. All'onorevole Boschi si rimprovera la parentela con persone che hanno mantenuto le loro posizioni nella Banca Etruria in un tempo di grave crisi. Una prova chiara della sua colpevolezza non è ancora emersa. Tuttavia il rumore intorno al suo caso viene alimentato da notizie che si rincorrono giorno dopo giorno nei notiziari televisivi e nei giornali. Il suo partito, il Pd, di questo passo è sceso nei sondaggi al livello più basso mai toccato negli ultimi cinque anni. Sotto il 25 per cento. Si parla ormai di voto utile a favore della Destra o dei Cinque stelle, i veri contendenti alle elezioni previste per marzo.
Il fatto è che Cesare nell'Italia del 2017 non è più Cesare. Lui stesso parla apertamente di un incarico che dopo le elezioni andrebbe ad altri nel caso (sempre più improbabile) di una vittoria o di una affermazione significativa. Si spara su Boschi per colpire lui, Renzi. E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
Nel 2001 l'Ulivo non osò presentare come candidato alla presidenza del Consiglio Amato che stava ricoprendo quel ruolo. Fu scelto Rutelli e si sa come andò. Ora il Pd insiste nel presentare come figura di punta Renzi che non ricopre alcun ruolo di governo. Ecco perché la moglie di Cesare affronta il martirio. Quanto deve durare ancora questa commedia? Bisogna proprio che la popolarità di Renzi scenda sotto il 20 per cento perché qualcuno si decida a reagire e si faccia avanti? Sfortunato il paese che ha bisogno di eroi, diceva il poeta. A mali estremi, estremi rimedi, diciamo noi. Uno o due eroi a questo punto sarebbero proprio necessari.
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