Elisabetta Rosaspina
L'ultimo segreto della donna rasata di Chartres
Corriere della Sera, 24 agosto 2014
... La donna della foto aveva 23 anni, si chiamava Simone Touseau e aveva lavorato come interprete per i tedeschi durante l'occupazione. Quel pargolo, dai folti capelli scuri, era l'inconsapevole prova di una "collaborazione orizzontale" come veniva trivialmente definito l'amore poco patriottico per qualcuno degli invasori. La sua identità è nota: Erich Göz, un ufficiale tedesco che, stando alla ricostruzione e alle testimonianze raccolte dallo storico Gérard Leray (autore con Philippe Frétigné di un libro sulla "rasata", La tondue 1944-1947, edizioni Vendémiaire) era innamorato di Simone e intenzionato a sposarla. Ma la Storia li separò: lui fu inviato sul fronte russo, mentre Simone scontava 26 mesi di prigione.
Settant'anni dopo un reporter di Paris Match, Guillaume de Morant, l'ha ritrovata. Non lei, la ragazza della foto, morta da quasi cinquant'anni, divorata dall'alcol e dalla depressione. Ha ritrovato la figlia: era una bambina, si scopre ora, il lattante avvolto in quel fagotto tra le braccia di Simone. Si chiamava Catherine, e la madre ebbe appena il tempo di affidarla alla sorella, Annette, prima di entrare in carcere.
E' stata un'altra foto a condurre il giornalista sulle tracce della bambina, oggi una pensionata di 70 anni che vive con il marito in un'imprecisata località di mare francese. E che non ha nessuna voglia di riaprire quel capitolo. [...]
Su Ebay il reporter di Paris Match ha trovato una fotografia scattata a Chartres un paio d'anni prima di quella di Robert Capa. Mostra nove donne sorridenti, nei loro cappottini, in mezzo a un centinaio di soldati in uniforme. La dedica in tedesco del comandante Ebmeier specifica che fu presa "in ricordo della nostra attività comune a Chartres, 1942". Una delle nove donne, tutte interpreti, era proprio Simone e, vicino a lei, Gérard Leray ha riconosciuto un'altra protagonista di quel periodo, Ella Meyer, madre di Erika e vera responsabile, quasi certamente, della "spiata" che aveva portato all'arresto di cinque vicini di Simone, poi deportati a Auschwitz. Sia Ella, ormai ultracentenaria, sia Erika vivono ancora, in Germania, con il peso di quella colpa che furono Simone (e Catherine) a pagare.
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