sabato 23 marzo 2013

Gli scioperi del marzo 1943. Storia e leggenda

Il 5 marzo [...] al segnale della prova di allarme delle ore 10, gli operai della Fiat Mirafiori cessarono il lavoro. La notizia dello sciopero alla Fiat Mirafiori si diffondeva in un baleno e nello stesso giorno lo sciopero si estendeva a molte altre fabbriche. Nei giorni seguenti lo sciopero delle ore 10 si estendeva e si allargava oltre i limiti della città, raggiungeva Asti, Pinerolo, Torre Pellice, Biella, Vercelli, Villar Perosa, Avigliana, Venaria Reale, Rivoli, Collegno e altri centri dell’industria nel Piemonte. La cessazione del lavoro durava qualche volta anche più ore durante la giornata; lo sciopero riprendeva nuovamente all’indomani o due giorni dopo. Nella giornata del 13 marzo, per esempio, alla Fiat Lingotto gli operai sospendevano sei volte il lavoro, alla Fiat Mirafiori tre volte, e così alla Fiat Materiale Ferroviario e alla Farina, alla Riv di Torino, al Dinamificio Nobel e alla Magnoni e Tedeschi.
Umberto Massola, "Gli scioperi del marzo 1943", in Trent’anni di storia italiana (1915-1945), a cura di Franco Antonicelli, Einaudi, Torino 1961.

Questa è la versione che, di quei fatti, si è impressa nella memoria. Versione che ritorna in tanti testi autorevoli, da Candeloro a Deakin.  Ma le cose non andarono esattamente così. Lo stesso Massola nel 1973 non rimase fermo a quella immagine della Fiat Mirafiori che dà inizio allo sciopero sollevandosi per prima, compatta "come un sol uomo" contro il fascismo. Ma il mito aveva una sua forza e sopravvisse alle smentite che gli furono con fondamento opposte negli anni Ottanta da due autori: Adriano Ballone, in Uomini, fabbrica, potere (1987) e Tim Mason, con "Gli scioperi di Torino del marzo 1943", in Francesca Ferrantini Tosi, Gaetano Grassi, Massimo Legnani (a cura di), L'Italia nella seconda guerra mondiale e nella Resistenza (1988).

Gli operai di Sesto San Giovanni durante uno sciopero
Ecco alcune tra le cose che ha scritto Tim Mason nel saggio citato.
L'ondata di scioperi che si verificò nel marzo-aprile 1943 fu il primo atto di resistenza di massa di un popolo assoggettato a un regime fascista autoctono. Ebbe anche buon esito e per tale riuscita gli insorti non pagarono alcun prezzo di vite umane. [...] p. 400
...l'assoluta preminenza agli operai di Mirafiori negli scioperi del 5 marzo non è il frutto di una ricostruzione storica del movimernto fatta dopo la guerra; essa è bensì nata come motivo tattico essenziale della propaganda attraverso la quale il Pci si sforzò di diffondere e rafforzare lo sciopero nel corso stesso del suo svolgimento. [...] p. 409

per il testo integrale del saggio: http://www.gramscitorino.it/images/Tim_Mason_1.pdf

A sua volta Ballone afferma:
Così questi operai entrano nella leggenda. Gratificante ma improduttiva, Ad ogni decennale vengono commenorati [...] Leggenda e politica depauperano la storia [...] p. 36
Sicuramente è lo sciopero a far "maturare alla classe operaia la volontà di organizzare le proprie fila" (F. Vincenzi) e non il contrario. p. 42

Con l'aggiunta di uno sfondo la foto è diventata l'icona degli scioperi del marzo 1943


Ancora la leggenda nella bella versione epica degli Stormy Six, 1975
La fabbrica
Cinque di Marzo del Quarantatré
nel fango le armate del Duce e del re
gli alpini che muoiono traditi lungo il Don

Cento operai in ogni officina
aspettano il suono della sirena
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte il silenzio di mille lavoratori
e poi quando è l'ora depongono gli arnesi
comincia il primo sciopero nelle fabbriche torinesi

E corre qua e là un ragazzo a dar la voce
si ferma un'altra fabbrica, altre braccia vanno in croce
e squillano ostinati i telefoni in questura
un gerarca fa l'impavido ma comincia a aver paura

Grandi promesse, la patria e l'impero
sempre più donne vestite di nero
allarmi che suonano in macerie le città

Quindici Marzo il giornale è a Milano
rilancia l'appello il PCI clandestino
gli sbirri controllano fan finta di sapere
si accende la boria delle camicie nere
ma poi quando è l'ora si spengono gli ardori
perché scendono in sciopero centomila lavoratori

Arriva una squadraccia armata di bastone
fan dietro fronte subito sotto i colpi del mattone
e come a Stalingrado i nazisti son crollati
alla Breda rossa in sciopero i fascisti son scappati

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