martedì 28 gennaio 2025

Calvino sul suicidio di Pavese




A Isa Bezzera - Milano
Torino, 3 settembre 1950

[Pavese si era suicidato il 27 agosto]

Non so se hai modo di leggere i giornali italiani, ed è probabile che la notizia ti sia sfuggita e che Pavese sia poco più di un nome, per te. Ma per me Pavese era parecchio: non solo un autore preferito, un amico dei più cari, un collega di lavoro da anni, un interlocutore quotidiano, ma era un personaggio dei più importanti nella mia vita, era uno cui devo quasi tutto quello che sono, che aveva determinato la nia vocazione, indirizzato e incoraggiato e seguito sempre il mio lavoro, influenzato il mio modo di pensare, i miei gusti, fin le mie abitudini di vita e i miei atteggiamenti. [...]

Tu, come tutti, chiederai: - Ma perché si è ucciso? - Chi lo conosceva è stato agghiacciato dalla notizia, ma non stupito: Pavese s'era portato dietro questo suicidio fin da ragazzo, con la sua solitudine, le sue crisi di disperazione, la sua insoddisfazione a vivere, tutto mascherato da quel suo piglio schivo e risentito. Ma io credevo che fosse, malgrado tutto questo, durissimo e coriaceo, una trincea; uno da ricordarsene tutte le volte che ci si dispera, per farsi coraggio: "Però Pavese tien duro". Invece non ce l'ha fatta. é perciò la sua morte è stata un brutto colpo. Ora che era all'apogeo della sua fortuna letteraria (e dell'euforia di questi suoi ultimi mesi io diffidavo moltissimo) ha avuto una crisi di depressione e il suo pur resistentissimo sistema nervoso non l'ha più sostenuto ed ha avuto un collasso. Questo è tutto quel che possiamo capire: ogni altra cosa che ti capiterà di leggere o di sentire è pettegolezzo o speculazione. Già in una poesia scritta in aprile*, la sua decisione era irrevocabile, e in molte delle cose che ci ha detto negli ultimi tempi: solo ora ce ne accorgiamo. Ma è tutta la sua vita e la sua opera che ora acquista un significato nuovo; nuovo per noi: lui, forse, lo sapeva da prima. 

Last blues to be read some day 

‘T was only a flirt
you sure did know-
some one was hurt
long time ago.

All is the same
time has gone by-
some day you came
some day you’ll die.

Some one has died
long time ago-
some one who tried
but didn’t know.

[traduzione]

Era solo un flirt
tu certo lo sapevi –
qualcuno fu ferito
tanto tempo fa.

E’ tutto lo stesso.
Il tempo è passato –
un giorno venisti
un giorno morirai.

Qualcuno è morto
tanto tempo fa –
qualcuno che tentò
ma non seppe.

11 aprile 1950

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Si può aggiungere questa altra poesia:

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi –
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

22 marzo 1950

https://machiave.blogspot.com/2024/09/pavese-suicida-un-racconto.html

















 

 

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