giovedì 3 novembre 2016

L'euforia perpetua





Pascal Bruckner 
L’euforia perpetua. Il dovere di essere felici
Garzanti, Milano 2001

Una nuova droga ha invaso le società occidentali: il culto della felicità. Siate felici! E’ un ordine cui è impossibile sottrarsi, poiché vuole il nostro bene. Ma come possiamo sapere di essere davvero felici? E come rispondere a chi ammette: non ce la faccio? Dobbiamo affidarlo alle terapie del benessere? Secondo Bruckner “il dovere di essere felici” è l’ideologia dominante di questi anni, quella che ci impone il godimento a tutti i costi e che ci spinge a valutare ogni cosa in base a piacere e dispiacere. E’ un’ideologia euforica, che rifiuta la sofferenza e il disagio. E tuttavia il dolore risorge là dove non lo attendiamo. Ecco così il paradosso di una società che si vota all’edonismo, ma dove ogni cosa diventa irritazione e supplizio.

Christian Makarian
Y a-t-il du Pascal dans Bruckner?
l’Express, 9 marzo 2000 

Avoir eu 20 ans en Mai 68 n’est pas forcément un cadeau. Au tournant du siècle, la génération qui pensait «jouir sans entraves» n’échappe pas au bilan. Celui que dresse Pascal Bruckner dans son nouvel essai, L’Euphorie perpétuelle, est du genre sévère. Il traite directement du bonheur. «Une idée neuve», a osé dire Saint-Just, grand ami de la guillotine. Ce contre quoi Bruckner s’insurge en dénonçant la volonté de bonheur, dernière dictature de l’Occident surdéveloppé. «Par devoir de bonheur, explique-t-il, j’entends cette idéologie propre à la deuxième moitié du XXe siècle et qui pousse à tout évaluer sous l’angle du plaisir et du désagrément, cette assignation à l’euphorie qui rejette dans la honte ou le malaise tous ceux qui n’y souscrivent pas.» 

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