Hermann Hesse, Dall'Italia, Mondadori, Milano 1990
Giovedì (28 marzo 1901)
In albergo c'è una graziosa inglese rossa di capelli, altrimenti a Milano ho visto poche belle donne, in compenso bambibi incantevoli. [Più tardi, in Italia, ne ho incontrate altre di queste belle donne (non giovani!): figure alte, forme classiche e placidi occhi scuri dallo sguardo bello e indifferente che pare scaturire da immobili profondità. Solo chi ha una vita serena e un animo puro e ingenuo può possedere simili occhi, gli stessi che si vedono in certi ritratti italiani di Madonne.] Diario, pp. 46-47
Perugino, Madonna |
Perugino, Maria Maddalena |
Mercoledì (10 aprile 1901)
Madonna del Perugino + una Maddalena del P., una delle sue teste femminili più delicate, di una bellezza fragile eppure matura che nessuno dei Raffaello qui esposti riesce ad eguagliare
Raffaello, Madonna del cardellino |
Filippo Lippi |
Filippo Lippi, tondo Bartolini |
Lunedì (15 aprile 1901)
Stasera sono stato [...] al teatro La Pergola dove davano La città morta di D'Annunzio con la Duse. [...] Nonostante l'eccellente allestimento complessivo, a imporsi erano l'interpretazione e la voce della Duse. La sua recitazione, anche quella delle mani, è favolosamente fine, sensibile e trascinante; la sua meravigliosa voce è capace di ogni sfumatura e riesce ad essere commoventemente infantile o far gelare il sangue nelle vene. La sua presenza sul palcoscenico è serrata, flessibile e, in ogni istante, di grande effetto plastico. [La sua bellezza sulla scena era di tipo greco, saffico. In alcuni momenti la voce acquistava una delicatezza magica e trasognata.]
Le donne di Ravenna, con sguardo profondo
e gesto mite, conservano
il sapere dei giorni
della città antica e delle sue solennità.
Le donne di Ravenna: profondo e sommesso
il loro pianto, come bambini acquetati.
E quando ridono sembra di sentire
l'allegra melodia di un testo triste.
Le donne di Ravenna: pregano come i bambini,
miti e appagate.
Posson dire parole d’amore
e loro stesse non sanno di mentire.
Le donne di Ravenna baciano
misteriose, profonde, e piene di abbandono.
E tutte loro null'altro sanno della vita
se non che dovremo morire.
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