Il ramarro
Come ’l ramarro sotto la gran
fersa
dei dì canicular, cangiando sepe,
folgore par se la via attraversa,
dei dì canicular, cangiando sepe,
folgore par se la via attraversa,
Inf., XXV, 79-81
= Come il ramarro, cambiando
siepe sotto il sole estivo, sembra un fulmine quando attraversa la via,
le
lucciole
Quante ’l villan ch’al poggio si
riposa,
nel tempo che colui che ’l mondo schiara
la faccia sua a noi tien meno ascosa,
come la mosca cede alla zanzara,
vede lucciole giù per la vallea,
forse colà dov’e’ vendemmia e ara:
nel tempo che colui che ’l mondo schiara
la faccia sua a noi tien meno ascosa,
come la mosca cede alla zanzara,
vede lucciole giù per la vallea,
forse colà dov’e’ vendemmia e ara:
Inf., XXVI, 25-30
= Quante sono le lucciole che il
contadino, quando si riposa sulla collina nella stagione (estate) in cui il
sole tiene meno nascosta a noi la sua faccia, nell'ora (la sera) in cui la
mosca lascia il posto alla zanzara, vede giù nella valle dove egli vendemmia e
ara;
le pecore
Come le pecorelle escon del
chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;
Purg., III, 79-81
= Come le pecorelle escono
dall'ovile, a una, a due, a tre, e le altre stanno indietro timorose e tengono
il muso e l'occhio in basso;
la rana
(e le cicogne)
E come a gracidar si sta la
rana
col muso fuor de l’acqua, quando sogna
col muso fuor de l’acqua, quando sogna
di spigolar sovente la villana;
livide, insin là dove appar
vergogna
eran l’ombre dolenti ne la ghiaccia,
mettendo i denti in nota di cicogna.
eran l’ombre dolenti ne la ghiaccia,
mettendo i denti in nota di cicogna.
Inf., XXXII, 31-36
= E come la rana gracida col muso
a pelo d'acqua d'estate, quando la contadina sogna spesso di spigolare; così le
anime dolenti e livide erano immerse nel ghiaccio fino a dove appare il rossore
(al viso), battendo i denti come fanno le cicogne.
gli
storni
E come li stornei ne portan
l’ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali;
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali;
Inf., V, 40-42
= E come d'inverno gli stornelli
sono trasportati in volo dalle loro ali, formando una larga schiera, così quel
vento trasporta gli spiriti malvagi;
Giotto, Natività, particolare |
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