Voltaire e il cavaliere di Rohan
una replica famosa
Nel dicembre 1725 Voltaire aveva 31
anni. La sua vita e la sua stessa carriera poetica sembravano
avviate per il meglio, ma la situazione cambiò in fretta. Da qualche tempo lo
scrittore era ai ferri corti col cavaliere de Rohan-Chabot, quando questi questi lo
schiaffeggiò per le sue origini borghesi, Voltaire rispose che il cavaliere
disonorava la sua discendenza. Lo scambio di battute fu più esattamente questo:
Arouet? Voltaire? Insomma avete un nome?
[« Arouet ? Voltaire ? Enfin, avez-vous un nom ? »]
E la replica fu : Voltaire ! Il mio nome inizia con me e il vostro con voi finisce.
[« Voltaire! Je commence mon nom et vous finissez le vôtre. »]
Questa replica costò cara al filosofo. L’incidente, infatti, non si esaurì in un semplice scambio di battute. Dopo alcuni giorni Voltaire fu bastonato dai servi del cavaliere di Rohan, e quando diede ad intendere di volersi difendere prendendo lezioni di scherma, la famiglia Rohan lo fece chiudere alla Bastiglia. Voltaire chiese l’esilio volontario in Inghilterra dove rimase per due anni fino al 1728.
[« Arouet ? Voltaire ? Enfin, avez-vous un nom ? »]
E la replica fu : Voltaire ! Il mio nome inizia con me e il vostro con voi finisce.
[« Voltaire! Je commence mon nom et vous finissez le vôtre. »]
Questa replica costò cara al filosofo. L’incidente, infatti, non si esaurì in un semplice scambio di battute. Dopo alcuni giorni Voltaire fu bastonato dai servi del cavaliere di Rohan, e quando diede ad intendere di volersi difendere prendendo lezioni di scherma, la famiglia Rohan lo fece chiudere alla Bastiglia. Voltaire chiese l’esilio volontario in Inghilterra dove rimase per due anni fino al 1728.
Insomma
Voltaire non era uno disposto a farsi in quattro se veniva offeso. Per questo
la sua posizione sulla tolleranza era di apertura al dialogo, ma non di
cedimento sui principi. La sua era una fierezza ben determinata da nobile di toga, figlio di notaio e fratello di un giansenista convinto.
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