Massimo Recalcati, Patria senza padri. Psicopatologia della politica italiana, a cura di Christian Raimo, Minimum fax, Roma 2013
MR Il populismo è sempre il rifiuto della traduzione, il rifiuto della politica come traduzione. [...]
Christian Raimo Perché il popolo italiano ama questa forma di non traduzione?
MR Gramsci aveva messo in rilievo una doppia tradizione che attraversa la storia d'Italia: da una parte quella che proviene dal movimento comunale e che segnala l'importanza del "particulare" come diceva Guicciardini, della localizzazione, del decentramento, del federalismo, della rivendicazione della propria etnia, del proprio territorio; e dall'altra parte la grande tradizione umanistico-rinascimentale che implica una visione universalistica dell'uomo. Il particolarismo comunale-medioevale e l'universalismo rinascimentale sono entrambi pensieri antipopulistici. Come si spiega allora la tendenza del popolo italiano a credere alle illusioni populistiche? C'è stato un "corpo in frammenti" che l'unità politica dell'Italia non ha ricomposto. Basti pensare alla questione meridionale. E dove manca l'unità [...] tra il frammento e l'unità ideale impossibile da raggiungere si colloca ogni volta lo sguardo ipnotico del leader, che funziona come punto di identificazione narcisistico ideale di tipo verticale che rende possibile una unità illusoria o che, come è accaduto per la Lega, mostra come un frammento possa assumere la dignità ideale di una nuova forma compiuta di unità. E' un'ipotesi, solo un'ipotesi di lettura... Dobbiamo forse partire dal corpo in frammenti dell'Italia per cogliere la disponibilità del popolo italiano a credere alle illusioni narcisistiche.
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