Ve
lo sareste aspettato? Alessandro Barbero, con la sua aria di ragazzo studioso e birichino, da storico si è fatto, molto tempo fa ormai, romanziere senza
abbandonare la sua vocazione primitiva. Ed ecco che, alla sua quinta prova da narratore
libero, si ritrova sulle orme di un altro Alessandro e rifà I Promessi Sposi in una chiave più
moderna. Per la verità Gli occhi di
Venezia (Milano, Mondadori 2011) sono ambientati negli anni 1588-1590,
esattamente mezzo secolo
prima del romanzo manzoniano la cui vicenda, come è noto, si colloca tra il 1628 e il 1630 in
Lombardia. Altra differenza: Michele e Bianca sono già sposati quando la
narrazione di Barbero prende il suo avvio, a differenza di Renzo e Lucia che restano fidanzati per quasi tutta la durata della vicenda raccontata da Manzoni. I novelli sposi di Barbero però vengono separati
dai duri colpi della sorte e il romanzo in fondo è la storia del loro fortunoso
e fortunato ricongiungimento.
Ponte di Rialto, 1588-91 |
Dove
sta la modernità, allora? In ciò che lo stesso Barbero riferisce e sostiene parlando dell’operazione
da lui compiuta. Sembra non essersi accorto subito del parallelo con I Promessi Sposi nel suo lavoro di composizione,
dopo di che non ha mai cercato - lui dice – “volutamente il parallelo o la parodia” e aggiunge subito dopo: “questo non
ha impedito a uno dei primi lettori di osservare che la mia Bianca, rimasta
sola, fa tutto quello che Lucia non ha fatto – o che don Lisander non ha voluto
raccontare! E a questo punto direi anche che il personaggio che per me è il più
bello del romanzo, Clarice, è la risposta alla donna Prassede del Manzoni:
tutta rovesciata in positivo però...” (Giulia Mozzato, Intervista a Barbero, 24 febbbraio 2011, http://www.wuz.it/intervista-libro/5606/alessandro-barbero-storia.html).
Già,
Clarice. E’ la moglie di Lorenzo Bernardo.
A un certo punto nel corso del
romanzo diventa la padrona di Bianca. A ben vedere è la protagonista della vicenda
narrata. Ha un ruolo determinante negli sviluppi che portano al
ricongiungimento degli sposi. In tal senso vale più di donna Prassede; e
sovrasta inoltre la sua omologa in quanto è un personaggio a pieno titolo e non
una caricatura.
Palazzo Bernardo sul Canal Grande |
Che
cosa fa di speciale Bianca rispetto a Lucia? Non si fa solo proteggere, si
muove da sola sulla scena della società veneziana. Potrebbe darsi alla
prostituzione. E’ una soluzione che le viene prospettata in questi termini:
…”Vedi, io ho
una casa non lontano di qui, e tengo delle brave ragazze che lavorano. Loro mi
danno una parte di quel che guadagnano, e stanno lì al sicuro.”
Così
le parla una donna anziana che è andata a cercarla a casa. Quando Bianca
capisce di che si tratta si ritrae sdegnosa. Qualche tempo dopo, mentre si
trova a servizio da Clarice, non rifiuta invece la corte dello speziale Giacomo
e ne diventa l’amante per un breve periodo.
E
qui è la padrona a cavarla d’impaccio:
… “io dico che
quando tuo marito tornerà, non c’è nessun bisogno che venga a saperlo, che ne
dici, Bianca? Lui è chissà dove da anni, chissà che cosa ha fatto nel
frattempo, e tu sei una moglie saggia e non glielo chiederai, vero? Lui,
invece, siccome gli uomini non sono saggi, vorrà sapere tutto di te, e tu di
questa storia che mi hai raccontato stanotte non gli dirai niente, hai capito
bene? E’ un ordine della tua padrona, prendo io su di me le conseguenze, tu
devi sapere solo una cosa, che ti ho dato un ordine ed è tuo dovere ubbidire.”
Bianca non piangeva più ora; si teneva
aggrappata alle mani di Clarice, e ogni momento le baciava. Poi, però, si
trasse indietro e guardò smarrita la padrona.
“Ma ser Giacomo! Lui lo dirà a tutti!”
esclamò, atterrita. Clarice la guardò corrugando la fronte.
“Tu credi? Vedremo!” esclamò.
Un approccio
decisamente laico, non c’è che dire. Come è laico il modo in cui viene
presentato il rapporto tra Bianca e Giacomo, prima. Niente “la sventurata rispose”,
come per la povera Gertrude. Qualcosa che sta tra l’imbarazzo e il piacere:
Non era sicura
che le fosse piaciuto, e ora si sentiva bruciare furiosamente tra le gambe. Ma
era la prima volta che aveva un uomo da quando Michele era scomparso, e in
tutto il suo corpo si erano risvegliate sensazioni sopite da troppo tempo.
Chissà
poi se questa rivoluzione dall’alto, con la padrona che aiuta la sua cameriera
a svincolarsi dal predominio maschile è plausibile. Nelle Nozze di Figaro, tanto per
dire, c’è un’alleanza alla pari tra la cameriera Susanna e la padrona a danno del conte. Altri
tempi, altri costumi. Una aristocratica veneziana pronta a battersi per i
diritti dell’uomo e della donna nella seconda metà del Cinquecento è forse un
frutto fuori stagione, una primizia. Sta qui in fondo il suo limite e il suo
pregio.
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Lorenzo Bernardo, Viaggio a
Costantinopoli di sier Lorenzo Bernardo: per l'arresto del bailo
sier Girolamo Lippomano Cav., 1591 aprile, R. Deputazione Veneta
sopra gli Studi di Storia Patria, Venezia 1886.
http://www.albanianhistory.net/en/texts1000-1799/AH1591.html
Diary of the voyage of Lorenzo Bernardo to Constantinople. |
Note 56pp On this MS Mr Rawdon Brown has written the following note:- "The Sig. Lorenzo Bernardo was sent to Constantinople for the purpose of seizing the Bailo, Girolamo Lippomano, and shipping him off under the custody of Filippo Casalini, `fante' of the chiefs of the X, to Venice, and the orders of the Council of the Ten were in great measure carried into effect; but, when off Lido, Lippomano threw himself into the sea, and by a voluntary death escaped the penalties that awaited him for high treason. See a manuscript account of his death amongst the reports of Constantinople, and Andrea Morosini, Vol. 4, p. 140. |
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