Dal 6 settembre al 14 dicembre 2014, Palazzo Zabarella di Padova
ospiterà la più completa antologica mai dedicata a Vittorio Corcos (Livorno
1859 – Firenze 1933).
L’esposizione, curata da Ilaria Taddei, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi,
presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del
pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori,
affiancati a numerose opere inedite, provenienti dai maggiori musei e
dalle più importanti collezioni pubbliche e private, che attesteranno la
crescente fortuna critica dell’artista, documentata anche dalla
frequente esibizione di suoi dipinti in recenti iniziative nazionali.
Il percorso ruoterà attorno al grande capolavoro
Sogni, l’opera più
celebre di Corcos, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Si
tratta del ritratto, davvero particolare per l’epoca, di una ragazza
moderna, Elena Vecchi. Grazie alla forza del gesto e dello sguardo, come
alla suggestiva ambientazione, è diventato l’immagine più emblematica
della cosiddetta Belle Époque di cui ben rappresenta l’atmosfera sospesa
tra i sogni dorati e una sottile inquietudine. Esposto per la prima
volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze 1896, il quadro aveva
destato un “chiasso indiavolato” e provocato un acceso dibattito sul
significato da attribuire a quell’intenso ritratto di giovane donna, ora
definito “spiritualista” ora “realista”, ma infine universalmente
ammirato per l’originalità della composizione e l’inquieto carattere
della protagonista.
Lea Mattarella
Corcos. I sogni della Belle Epoque nei ritratti del pittore che parlava alle donne
la Repubblica. 4 settembre 2014
... Il quadro era stato acquistato dallo stato
per 6000 lire nel 1896 quando era apparso alla Festa dell'Arte e dei
Fiori di Firenze, suscitando un "chiasso indiavolato".
Tutti parlano di questa giovane donna seduta su una panchina dove ha
appoggiato il suo cappello e l'ombrellino. Nessuno resta indifferente di
fronte alla sua aria assorta, lo sguardo lontano che raggiunge te,
fuori del quadro, inchiodandoti in un vero e proprio dialogo. Che rende così moderna, audace, spudorata e nello stesso tempo inaccessibile questa ragazza un po' spettinata con dei lunghi guanti bianchi in tono con l'abito beige appena ravvivato da un tocco di azzurro? Non c'è dubbio: a fare di lei un personaggio irripetibile non sono tanto "i caldi e torbidi pensieri" di cui parla il critico Vittorio Pica ma è il mucchietto giallo che le sta accanto, quei tre libri che ha appena finito di leggere.
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