giovedì 12 settembre 2019

La luna in esposizione



Simone Lorenzati


Era il 21 Luglio 1969. E l'uomo metteva piede sulla luna, ossia sul corpo celeste che più di ogni altro ne ha, da sempre, ispirato grandi avventure, esplorazioni fantastiche e letterarie, che vanno da Luciano di Samosata a Dante, da Ariosto a Leopardi, da Verne a Calvino. Nel 1865, poi, esce il libro di Jules Verne “Dalla Terra alla Luna”. Ed è proprio questo il titolo della mostra, a Torino (Palazzo Madama), in programma fino al prossimo 11 Novembre. A cinquant’anni esatti dallo sbarco del primo uomo sulla Luna, insomma, si possono ammirare oltre sessanta opere tra dipinti, sculture, fotografie, disegni e oggetti di design che raccontano l’influenza dell’astro d’argento su arte, ed artisti, dall’Ottocento al 1969. Ed ecco libri, romanzi, fumetti, giocattoli e gadget, appartenenti a Piero Gondolo della Riva, in un ambiente che diventa una sorta di stanza delle meraviglie lunari. Già a partire dall’Ottocento nell’arte appare il tema del viaggio lunare, legandosi spesso a tematiche di esotismo, di progresso delle nazioni, di colonialismo anche se la Luna rimane luogo raggiungibile unicamente se dotati di fantasia. I pittori romantici, nello specifico, affrontano il tema del chiaro di luna (De Gubernatis, Bagetti e Carutti di Cantogno) muovendosi tra la malinconia ed il sogno. Non mancano nemmeno opere delle avanguardie storiche: le atmosfere rarefatte e fiabesche di Marc Chagall, la metafisica decisa di Felice Casorati, la calligrafia raffinata e minuta di Paul Klee, il surrealismo esistenziale di Max Ernst e di Alexander Calder. Nella seconda parte del Novecento lo spazio diventa, invece, una vera sorta di ossessione per l’arte: si guarda ad un mondo che vada oltre al nostro, lo si vorrebbe afferrare, in bilico tra fantasia e realtà. In effetti Concetto spaziale è il titolo dei lavori più famosi di Lucio Fontana. Giulio Turcato, poi, definisce Superfici lunari i suoi monocromi prodotti con materiali particolarissimi, mentre Robert Rauschenberg realizza la serie di multipli Stoned Moon (1968) e Mario Schifano ne riporta la visione attraverso la televisione, con Paesaggi TV. In mostra, oltre ad altri autori più importanti come Yves Klein, il pittore simbolista Karl Wilhelm Diefenbach, Emilio Isgrò, Arturo Nathan e il concettuale belga Paul Van Hoeydonck la cui opera fu portata sulla Luna e lì lasciata dalla missione Apollo 12. Presenti, infine, alcune immagini della Nasa e oggetti di design degli anni ’60 di autori come Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Piero Fornasetti. Giunti al 1969 la mostra termina con una scultura di Fausto Melotti. Le opere esposte, a cura di Luca Beatrice e Marco Bazzini, provengono da musei torinesi (GAM, Fondazione Accorsi-Ometto, Pinacoteca Albertina e Museo Nazionale del Risorgimento), nonché da importanti musei, istituzioni e collezioni private italiane ed europee, tra i quali Palazzo Reale di Napoli, Museo Correr di Venezia, Certosa di San Giacomo di Capri, Mart di Trento e Rovereto, Collezione Intesa San Paolo, Fondazione Marconi e Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, Fondazione Barilla di Parma, Archivio Gastone Novelli di Roma.
Un viaggio tra Terra e Luna che, complice la cornice sempre affascinante di Palazzo Madama, si rivela un misto di storia e di fantasia, di realtà e di pensieri sognanti. Una meta verso cui tendere o, semplicemente, da cui rimanere incantati.





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