Riccardo Cucchi, Il prezzo del pallone, il manifesto, 17 agosto 2024
... Strano destino quello del tifoso. Involontariamente ha dato vita alla
grande industria del calcio, rimanendone poi vittima. L’aumento di
appassionati ha trasformato nel tempo il sistema da senza scopo di lucro
a business. Il fiuto delle tv e dei presidenti, che volevano più soldi,
ha fatto il resto. Singolare è la natura di questa anomala industria
che produce un bene assolutamente immateriale: la passione. Perché è la
passione che spinge l’appassionato a comprare alimentando il mercato.
Finché il tifoso non si convincerà, definitivamente, di essere ormai
solo una sorta di bancomat, un semplice cliente e non più la ragione
stessa dell’esistenza del calcio. Allora girerà le spalle e se ne andrà,
forse mettendo in crisi tutto il sistema. Qualcosa sta scricchiolando
da tempo. Marcelo Bielsa, detto el loco – il pazzo – non è soltanto un
grande allenatore argentino, oggi ct dell’Uruguay. È una sorta di
visionario innamorato del gioco del pallone. Le sue dichiarazioni fanno
sempre scalpore. «Stanno rubando il calcio al popolo», ha affermato
recentemente, individuando negli spregiudicati interessi economici il
segno del suo declino: da grande espressione popolare, da fenomeno
sociale in cui grandi masse si sono identificate, a fabbrica di soldi
più che di sogni.
... IL PALLONE continuerà a rotolare sui campi della serie A. E scatenerà discussioni, polemiche, gioia e malumori giocando sul sentimento che anima il tifoso da stadio e da tv che non cerca uno spettacolo da quel pallone: cerca vibrazioni di passione. Il calcio non sarà mai intrattenimento. Con i sentimenti non si scherza.
Piuttosto prepariamoci a dare l’addio ai raccattapalle. Quei ragazzini che raccoglievano il pallone dal campo per destinazione per restituirlo al calciatore sono stati aboliti. Al loro posto «coni», distributori automatici di palloni dai quali i giocatori preleveranno da soli quello da prendere a calci. Addio alle furbate dei raccattapalle tifosi che ritardavano di proposito la consegna all’avversario. Addio perdite di tempo studiate. La tecnologia del «cono» prende il sopravvento. Ai ragazzini rimarrà il solo compito di riempirlo. Nessun contatto diretto con i giocatori. Efficienza massima.
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