Marco Ludovico
Dagli ultras, a Forza Nuova all'estrema sinistra, le cento anime eversive della protesta
Il Sole 24 ore, 9 dicembre 2013
È la protesta di cento anime eversive, le più disparate,
improvvisate, persino di fronti politici opposti. La battaglia dei
forconi è alimentata in tutta Italia non da una o due frange
organizzate, ma è spinta in ogni regione da pulsioni e movimenti di
contestazione, a violenza e intensità variabile, di specie diversa. La
macchina del Viminale è scattata da giorni per mettere a punto una
capillare azione di ordine pubblico, flessibile e diversificata a
seconda delle provincie e delle minacce accertate sul territorio.
Mobilitate la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di
Finanza, senza eccezioni e con tanto di richiamo dalle ferie, se
necessario.
Un'azione che ha chiamato in causa prefetti e questori di quasi tutte
le province d'Italia e deve fare i conti con una sorta di federalismo
della protesta violenta. Dove si assiste a istigazioni degli ultras del
calcio, sindacalisti di Trasporto Unito – gli unici che non hanno
accettato l'accordo dell'altro giorno - spinte di aderenti a Forza Nuova
e Casa Pound ma anche soggetti vicini all'estrema sinistra. Di tutto e
di più, insomma.
Al sud, da Napoli a Palermo ma anche a Bari, i contatti della
protesta con la criminalità organizzata non sono stati ancora accertati
ma – con buona pace di chi manifesta in modo onesto - sarebbe strano se
non ce ne fossero affatto. L'allerta inviato dal Dipartimento di
pubblica sicurezza a tutti i questori, in particolare quelli di
Piemonte, Veneto, Sicilia, l'est della Lombardia e la parte meridionale
del Lazio, oltre alla Campania, la Puglia e la Sardegna, resta alto.
Adesso la scommessa della fine delle contestazioni si gioca sul filo
dell'immagine. La minaccia "veniamo tutti a Roma" giunta ieri da alcuni
manifestanti di Latina è credibile, ma tutta da confermare. Le azioni di
repressione sono già in corso, la linea del capo del Dipartimento Ps,
Alessandro Pansa, è chiara. Lo scenario è quello di cento fuochi, più o
meno intensi, che possono spegnersi anche subito. La contestazione dei
forconi potrebbe sentirsi già appagata anche soltanto dalla visibilità
che sta ottenendo. Ma non è detto che l'unico vero collante che unisce i
manifestanti da Nord a Sud, la rabbia, finisca già oggi. È probabile
che l'offensiva duri almeno un paio di giorni. E se è vero che più passa
il tempo, più comincia la stanchezza tra i manifestanti, è anche vero
che proprio la tensione prolungata può esasperare gli animi.
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