Ora il comitato di redazione mette le mani avanti: «Pretendiamo che la scelta della nuova direzione sia guidata dal criterio della massima professionalità e autorevolezza, caratteristiche necessarie per guidare un telegiornale che ha una solida e riconosciuta tradizione nel paese. Non vogliamo che la nostra testata venga svenduta quale merce di scambio in uno scellerato piano di lottizzazione della Rai». Ma è indubbio che il passaggio del direttore (che in passato ha guidato Tg1 e Tg2, oltre che la direzione Approfondimenti ed è stato anche dg di viale Mazzini) a Repubblica abbia risvegliato qualche appetito.