martedì 19 novembre 2013

Maria Antonietta verso il patibolo


Il mattino del 16 ottobre 1793 Maria Antonietta si recò al patibolo sopra ad una carretta trainata da un solo cavallo, come tutti gli altri condannati (a Luigi XVI era stato concesso l’onore di recarvisi in carrozza). Le erano stati tagliati i capelli e legate le mani dietro alla schiena, un prete repubblicano sedeva al suo fianco, e, lungo il tragitto, la folla si prodigava in grida e insulti all’indirizzo ‘dell’infame Antonietta’: “Morte all’austriaca! Morte alla cagna!”. Affacciato ad una finestra il pittore Jacques-Louis David fissò, con pochi tratti di matita, l’ultimo ritratto dell’infelice regina in viaggio verso la fine.
 

Francesca Diotallevi

Portraiture has an affinity with death, but this is something unique - at once a callous observation and... what? It seems sympathetic, nothing to do with the grotesque vilifications of Marie Antoinette circulating in word and image. It depicts her last moments as miserably human, unglamorous to a degree that may embody a Revolutionary joy in the destruction of rococo fripperies. As she sits there, hair cut, a few strands poking out of her bonnet, her nose big, her mouth a grim line, she is the opposite of idealised royalist portraiture.
But there is a determination to the way she sits without looking up. This drawing is an acknowledgement of the Revolution's violence, in which David is complicit. David is an honest extremist. He believes in the inevitability of this execution so absolutely that he can stand back and feel a tweak of empathy.

Jonathan Jones,  The Guardian,

L'arte del ritratto ha un'affinità con la morte, ma questo è qualcosa di unico - allo stesso tempo un'osservazione insensibile e ... che cosa? Sembra partecipe, nulla a che vedere con gli avvilimenti grotteschi di Maria Antonietta che circolano in parola e immagine. Esso raffigura i suoi ultimi momenti come pietosamente umana, poco affascinante al punto da poter incorporare una gioia rivoluzionaria nella distruzione dei fronzoli rococò. Mentre lei è lì seduta, con i capelli tagliati e alcuni fili che spuntano fuori dalla sua cuffia, con il naso grosso  e la bocca ridotta a una linea severa, è l'opposto del soggetto idealizzato dalla ritrattistica di corte.
Ma vi è una determinazione nel modo in cui lei si trova seduta, senza alzare lo sguardo. Questo disegno è un riconoscimento della violenza della Rivoluzione, di cui David è complice. David è un estremista onesto. Egli crede nella inevitabilità di questa esecuzione in modo così assoluto da potersi tirare indietro e provare un granello di empatia.

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