Nicola Balice
Juve al minimo, nessun effetto Spalletti: a Firenze brutta gara e terzo pari di fila
La Stampa, 23 novembre 2025
FIRENZE. Luciano Spalletti è appena arrivato, da venti giorni o poco più. Ma dopo quattro partite, nemmeno lui sembra aver trovato la soluzione per curare i mali di una Juve. Che continua a segnare troppo poco e non vince quasi mai. Anche a Firenze è arrivato solo un pareggio, il terzo consecutivo, al termine di una prestazione monocorde e che di fatto rappresenta un passo indietro rispetto ai segnali di ripresa lanciati prima dalla sosta. Contro una Fiorentina che a sua volta è ancora lontana dall’essere una squadra ritrovata, l’1-1 del Franchi non basta al gruppo di Paolo Vanoli per abbandonare l’ultimo posto in classifica. E a conti fatti, questo pareggio non serve davvero a nessuno.
PRIMO TEMPO, IL CASO VLAHOVIC E IL LAMPO DI KOSTIC
La partita è nervosa, l’ambiente anche di più. Così per almeno metà primo tempo c’è poco calcio e troppo altro da raccontare: gli insulti razzisti piovuti addosso a Dusan Vlahovic dal pubblico viola (non nuovo a questi episodi), portano l’arbitro Doveri a richiedere l’intervento dello speaker per chiedere l’immediata interruzione degli insulti più beceri, non una ma ben due volte (al 7’ e al 20’). In mezzo, al 14’, un calcio di rigore prima assegnato e poi tolto al Var proprio con Vlahovic protagonista con Pablo Marì. A un certo punto, però, si intravedono anche un po’ di occasioni. È Kean a rompere il ghiaccio, una sua progressione sulla destra si conclude con un gran tiro di destro respinto dalla traversa al 25’ a Di Gregorio battuto. La Fiorentina prende coraggio, ma è la Juve a sfiorare il gol, ancora con Vlahovic: il serbo ruba il tempo al solito goffo Pablo Marì ma dopo aver saltato anche De Gea finisce per cincischiare con Pongracic che gli tocca il pallone quel tanto che basta per mandarlo fuori giri. E quando lo 0-0 sembra essere il punto di partenza anche della ripresa, arriva la giocata che rompe gli equilibri: maxi-recupero, al 50’ un tiro di Locatelli viene respinto da Vlahovic, la palla arriva sui piedi di Kostic che in tre tempi perfeziona un tiro mancino che vale lo 0-1.
LA PERLA DI MANDRAGORA PER IL PAREGGIO VIOLA
La reazione viola arriva subito nella ripresa, sono passati appena 3 minuti quando Thuram controlla male una respinta aerea di Koopmeiners, la palla finisce a Kean che la stoppa per la giocata del sabato di Mandragora: bolide mancino sotto l’incrocio dei pali. L’1-1 rianima la Fiorentina, vicina al raddoppio con Kean poco dopo (bravo Di Gregorio). I viola vanno avanti a fiammate, la Juve non sembra avere energia e lucidità per riprendere in mano le redini dell’incontro. Così la partita si trascina, cambio dopo cambio, errore dopo errore, stancamente al novantesimo. L’unico brivido è per la Fiorentina, quando McKennie costringe al grande intervento De Gea. Finisce così, 1-1, tutti scontenti.

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