domenica 9 gennaio 2022

Le donne gamuna

Celati non colloca i Gamuna in Africa

Il narratore risiede in un villaggio normanno. Nella solitudine brumosa della campagna, in una casa dalle scale scricchiolanti, piena di piccoli notturni rumori, raccoglie materiali documentali sul misterioso popolo dei Gamuna: le fonti maggiori sono le lettere e i taccuini di un amico viaggiatore, gli articoli di un aviatore argentino e il diario che una suora vietnamita gli legge quando egli si reca a trovarla al di là della Manica. Gianni Celati dà vita a un romanzo di antropologia fantastica ricreando la storia dei Gamuna, della loro lingua, dei loro costumi, del mistero che li circonda.

Gianni Celati, Fata morgana, Feltrinelli, Milano 2005

La vertigine dell'altezza sembra loro un segno certissimo che tutto quanto sta in basso sia un unico e continuo fenomeno di fata morgana, e che ogni immagine di vita sulla terra non sia altro che un miraggio del genere. Loro lo chiamano "la grande allucinazione del mondo" (teru-u ta). (p.10)

 Le donne gamuna possono produrre effetti sconcertanti con le loro occhiate, ma non si è mai sentito che ispirino la pallida malinconia degli Tsiuna, o quel senso di vita insulsa che spesso i maschi adulti portano scritto in faccia. Del resto considerano i mariti come animali d'una specie diversa, da tenere a distanza con sguardi e scherni poco innocenti. Questo loro separatismo dipende in parte dal fatto che la sagoma nervosa e filiforme degli uomini sembra miseranda, accanto a quella carnosa delle donne. Si aggiunga che i maschi hanno fisionomie pavide e fluttuanti, nessun interesse sentimentale, e scoppi frequenti d'angoscia con strabuzzamenti d'occhi; mentre le donne hanno sguardi molto diretti, risate di sfida, e si lanciano in arditi amori fino ad età avanzata. Inoltre, le donne sono vanitose, ma d'una vanità sconsiderata e rinfrescante, dice la sorella Tran; mentre gli uomini non lasciano mai trasparire quel vizio, perché hanno paura di suscitare delle critiche morali. Un'altra cosa distingue più che mai gli uomini dalle donne gamuna: quando un maschio sente pronunciare la parola "vita" è spesso preso dal convulso, sbanda e barcolla, pensa a tutto quello che potrebbe succedergli di brutto; invece una donna è invasa da imprecisi entusiasmi, da un calore alla testa, o da voglie di buttare il marito in un pozzo. E se è una matrona, a volte ha dei fumi che le escono dalle tempie, poi si mette alla finestra aspettando che arrivi uno straniero da lontano, a cui lanciare occhiate di fuoco. (pp.44-45)

 


 

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