mercoledì 17 novembre 2021

Contro Ricolfi, per il mantenimento della correttezza politica

Luca Sofri, tweet Trent’anni dopo l’inizio delle campagne strumentali di demolizione della correttezza che hanno fatto le fortune delle destre e dei loro giornali, Repubblica offre ai lettori libri contro “gli eccessi del politicamente corretto”. Nel 2026 mi aspetto la lotta contro il buonismo. Il libro ultimo si intitola "Manifesto del libero pensiero". Autori Luca Ricolfi e Paola Mastrocola. https://www.fondazionehume.it/societa/politicamente-corretto-5-mutazioni-pericolose/ Commento Diciamo pure che il politicamente corretto allude senza riprendere vecchie designazioni discriminatorie. Che cosa succede se si adotta come norma il suo contrario, la scorrettezza politica? Si autorizza il ricorso libero alla svalutazione preventiva dell'altro. E' politicamente scorretto considerare le parole "zingaro" e "ladro" come equivalenti. Se io mi sbarazzo degli scrupoli che mi impongono un uso prudente del linguaggio, mi attribuisco il potere di insultare/discriminare/colpire qualsiasi appartenente alla categoria degli zingari. Esiste questo potere? In base a quale legge? Ecco che viene fuori il trucco, l'esercizio della mia libertà si traduce in un danno alla reputazione di molte persone da me giudicate in blocco sulla base di un pregiudizio. Siamo in una sfera molto vicina a quella occupata dall'arroganza dei no vax o dei no green pass più fanatici. Non mi vaccino, divento portatore di un contagio dannoso per gli altri, e però rivendico ugualmente la libertà di movimento, di circolazione, di presenza in luoghi frequentati da persone che potrei danneggiare con la mia sbadataggine. La libertà diventa diritto alla sbadataggine, e tanto peggio per chi si ritrova contagiato. L'esaltazione dell'individuo viene spinta fino alla nocuranza per il destino dell'altro: è questo che vogliamo?

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