giovedì 28 dicembre 2017

Il discorso che non c'è




Il discorso che c'è


E ora quale dovrebbe essere una nuova agenda di riforme per il prossimo governo?  
«Non ci sono ricette magiche, ma c’è solo da continuare migliorando ciò che è stato impostato. Secondo Istat i lavoratori italiani erano 22 milioni nel 2014, sono 23 milioni oggi. Bene, un milione in più. Dobbiamo creare le condizioni per arrivare a 24 milioni, certo. Ma dobbiamo anche porci il problema di come migliorare la qualità di quel lavoro, non solo la quantità. E per farlo servono gli incentivi e gli sgravi certo, ma anche la certezza della giustizia o la semplicità della burocrazia. Una visione di insieme per i prossimi anni. Possiamo permetterci di parlare di futuro perché abbiamo fatto uscire l’Italia dalle sabbie mobili. Ma dire futuro non significa sparare promesse in libertà: oggi ho fatto i calcoli delle ultime tre proposte elettorali di Berlusconi. Siamo già oltre 150 miliardi e la cosa folle è che non si scandalizzi nessun editorialista. Come le paga? Spunta un miliardario cinese all’improvviso come è successo per il Milan o alza le tasse? Noi del Pd non proporremo riforme mega-galattiche, non scriveremo un libro dei sogni: siamo coerenti e concreti». (intervista di Carlo Bertini a Matteo Renzi, La Stampa, 28 dicembre 2017)

Il discorso che non c'è

Non ci sono ricette magiche, ma molto si può fare per dare un nuovo corso alla vita del Paese. Il 18 per cento circa dei giovani tra i 25 e i 34 anni non trova lavoro. Il prossimo governo lancerà un piano per l'espansione del lavoro e dell'economia. Sarà accresciuta la spesa per la ricerca, sarà apprestata una agenzia per il sostegno alla piccola e media impresa. I fondi saranno ricavati da una decisa riduzione della spesa pubblica improduttiva. Una visione di insieme per i prossimi anni comporta il passaggio a un nuovo modello di sviluppo. Si ha un bel dire che il turismo è una risorsa. L'Italia costa troppo cara rispetto ai paesi vicini dell'Europa meridionale. Bisogna rinnovare le attrezzature e trovare modi di gestione più moderni e efficienti. Nel campo della scuola, ci saranno interventi diretti a ristabilire un rapporto di fiducia con gli insegnanti e le famiglie. Per gli immigrati è indispensabile arrivare a uno sveltimento delle procedure decisionali, mentre non sarà male rimettere sul tappeto la legge sullo ius soli, in vista di un più ampio consenso.

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