martedì 15 agosto 2017

Paura di volare


Erica Jong, Paura di volare, Bompiani, Milano 1975. Un libro che ha lasciato un segno nella storia della sensibilità maschile.

Incipit

C’erano 117 psicanalisti sul volo della Pan American per Vienna e io ero stata in analisi da almeno sei di loro. E ne avevo sposato un settimo. Dio solo sa se dovevo ringraziare l’inettitudine degli spremicervelli in generale o la mia splendida, irriducibile resistenza all’analisi, ma sta di fatto che avevo ancora paura di volare, più di quando erano cominciate le mie avventure psicanalitiche, qualcosa come tredici anni prima.
Mio marito mi afferrò terapeuticamente la mano al momento del decollo.
“Cristo… è di ghiaccio,” disse. Eppure dovrebbe conoscere i sintomi alla perfezione, visto che m’ha tenuto la mano un mucchio di volte in circostanze analoghe. Le dita delle mani (e anche quelle dei piedi) mi diventano di ghiaccio, lo stomaco fa le capriole nella gabbia toracica, la temperatura della punta del naso scende allo stesso livello di quella delle dita, i capezzoli si drizzano sull’attenti contro la stoffa del reggiseno (in questo caso del vestito, visto che non porto reggiseno) …

Quarta di copertina

Pubblicato negli Stati Uniti nel 1973, “Paura di volare” assunse immediatamente le fattezze del caso letterario, tanto che Henry Miller lo salutò come l’equivalente femminile di “Tropico del cancro”. Il romanzo narra le vicende di Isadora Wing, una donna di quasi trent’anni che comincia a intravedere i segni inesorabili del tempo che passa e si ritrova per la prima volta a fare un bilancio della sua vita. È una donna bella, appassionata e sensuale, ma con una tremenda paura di se stessa. Paura di fuggire dalle convenzioni di una vita matrimoniale ormai in crisi, ma che la pone al riparo dalle ombre della solitudine. Sarà l’incontro con Adrian, psicanalista lainghiano e anticonformista, a scuoterla dal torpore delle sue sicurezze. Con humour, grazia e leggerezza Erica Jong ci racconta la New York radical degli anni 70 alle prese con il femminismo e la psicanalisi, mentre Isadora, pagina dopo pagina, acquista sempre più consapevolezza di se stessa insieme alla libertà di vivere lontana da ogni pregiudizio.

http://machiave.blogspot.it/2015/11/donna-felicemente-sposata.html
http://machiave.blogspot.it/2017/08/la-pittrice-e-la-regina.html
http://www.caffeeuropa.it/index.php?id=6,313

Nessun commento:

Posta un commento