Settembre (di': l'anima tua ascolta?)
ha ne l'odore suo, nel suo pallore,
non so, quasi l'odore ed il pallore
di qualche primavera dissepolta.
La primavera torna con l'estate e l'autunno in Maia:
Vesperi di primavera,
crepuscoli d'estate,
prime piogge d'autunno
croscianti su l'immondizia
polverosa che nera
fermenta sotto le suola
...
Più conformi all'immagine diffusa del poeta i versi di Undulna [nome di una cavalla a lui appartenuta]:
Il molle Settembre, il Tibìcine [flautista]
dei pomarii [frutteti], che ha violetti
gli occhi come il fiore del glìcine
tra i riccioli suoi giovinetti
...
C'è infine il settembre di una poesia famosa, spesso ripresa nelle antologie scolastiche, I Pastori:
Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei
pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il
mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
...
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora
lungh’esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
la greggia. Senza mutamento è l’aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
...
Tracce dannunziane si ritrovano in Montale e Pavese. Forse la lettura dei versi che abbiamo proposto aiuta a capire come la letteratura (e la poesia) tendano a formare un discorso dotato di forti connessioni interne, al di là della pur ovvia distinzione tra le epoche e tra gli autori.
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