l'amico di Gramsci
Federico Fubini
Nel
1921 Sraffa era un ragazzo in visita a Londra, studente Erasmus ante
litteram, quando un incontro cambiò la sua vita. Mary Berenson, moglie
dello storico d’arte Bernard Berenson che si era rintanato in villa
sulle colline di Firenze, lo presenta a John Maynard Keynes. Sraffa
aveva 23 anni e veniva da una laurea a Torino con Luigi Einaudi, e prima
ancora da un anno passato in divisa nelle retrovie del fronte. Keynes
era allora trentottenne, non aveva ancora prodotto nessuna delle teorie
che avrebbero cambiato il Novecento, ma il suo pamphlet sulle
conseguenze economiche della pace ne aveva già fatto una rockstar
intellettuale dell’epoca: un Nouriel Roubini del trattato di Versailles.
Keynes soppesa quel ragazzo introverso, percepisce la sua forza mentale
nascosta da qualche parte dietro i fitti capelli nerissimi. Per la sua
serie Reconstruction in Europe, il dandy inglese decide di commissionare
al piccolo venuto da Torino un articolo sui guai ben nascosti delle
banche italiane. Apparirà l’anno dopo sull’«Economic Journal», poi
ancora in versione semplificata sul «Manchester Guardian» (il «Guardian»
di oggi). Alla seconda uscita, quando il ragazzo è ormai rientrato in
patria, se ne accorgono i banchieri di Roma e Milano e si lamentano con
Mussolini. Il capo del governo proprio allora sta cercando di salvare il
Banco di Roma, operazione delicata, e perde le staffe. Detta un
rabbioso telegramma non a Sraffa, ma a suo padre, definendo il lavoro
del ragazzo «una diffamazione contro l’Italia». Sraffa junior risponde
che è tutto basato sui fatti, verificabile, e non ritratta una parola.
Aveva rotto la cappa di conformismo e sapeva bene che da quel momento
per lui non c’era più nulla da fare. Con il Paese aveva chiuso. Alla
fine Keynes lo prenderà sotto la sua ala, inventandogli dei lavoretti a
Cambridge pur di tenerlo al riparo. Bibliotecario, poi redattore del
giornalino universitario: Sraffa non avrebbe più lasciato il King’s
College e nel 1961 avrebbe ricevuto la medaglia dell’Accademia di
Svezia, equivalente al Nobel per l’Economia formalmente istituito a
partire dal 1969.
Corriere della Sera, la Lettura
13 gennaio 2013
http://lettura.corriere.it/debates/i-giovani-fanno-scena-muta/
Si veda poi di Amartya Sen http://www.inventati.org/sofiaroneyproductions/images/Sraffa_Wittgenstein_e_Gramsci.pdf
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