Salvatore Vassallo, Domani, 19 aprile 2022
- Al congresso di Chianciano del 2006 fu deciso che potesse iscriversi all’Anpi anche chi non aveva partecipato direttamente alla resistenza.
- Negli anni immediatamente successivi questa opportunità si è sposata con la ricerca di un luogo di aggregazione e impegno politico da parte delle componenti contrarie alla trasformazione del Pci in Pds e ostili alla creazione del Pd.
- Il peso morale
della resistenza è stato sfruttato per dare voce alle campagne di
opinione di un gruppo politicamente ben connotato, a cominciare dal
referendum costituzionale del 2016.
Gianfranco Pagliarulo in una intervista a Left, 20 aprile 2022
Infine, chiosa il capo dell’Anpi: «Stiano tranquilli tutti coloro che si
stanno accanendo contro l’Anpi e contro me stesso: continueremo a
condannare senza se e senza ma un’invasione sanguinosa di cui Putin ha
tutte le responsabilità; continueremo a sostenere l’urgenza
dell’immediato cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe
dall’Ucraina. Continueremo a sostenere che l’unica via per far cessare
questa catastrofe è una trattativa seria e una continua de-escalation.
Continueremo a sostenere che l’invio di armi che si sta incrementando è
benzina sul fuoco di una guerra che può deflagrare su scala europea e
mondiale e di cui le prime vittime sono gli ucraini. Continueremo a
sostenere che nel dibattito pubblico in Italia bisogna unirsi,
dialogare, confrontarsi e non insultarsi, senza demonizzare nessuno.
Continueremo a sostenere che il primo urgentissimo obiettivo è la pace e
con questa parola d’ordine manifesteremo unitariamente il 25 aprile.
Continueremo a sostenere che nel nostro tempo in una guerra non ci sono
vinti né vincitori ma solo superstiti. Sappiamo di essere tanti.
Condividiamo gli appelli del papa. Eravamo, siamo e saremo sempre
antifascisti».
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