sabato 30 ottobre 2021
Lenin ritorna. Allegria!
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istitutogramscitorino "Ignorata o fraintesa dalle socialdemocrazie europee, la dialettica suscita il grande interesse di Lenin, che la studia e la usa come arma teorica per l'individuazione delle contraddizioni dell'arretrata Russia zarista e nel confronto con le altre correnti politiche del tempo. Affiancando allo studio di Marx la dialettica di Hegel, Lenin sottrae il marxismo all'ortodossia della Seconda Internazionale, riflettendo su nodi critici irrisolti quali la teoria dello Stato e la prospettiva comunista. Alla luce di queste considerazioni, l'autore si propone di ricostruire alcune tappe del dibattito sulla dialettica dopo Hegel, concentrandosi non solo sugli aspetti strettamente teorici, ma anche sul peso che essa ha avuto nelle analisi e nelle scelte politiche di Lenin, sullo sfondo delle vicende che hanno preparato la Rivoluzione d'ottobre e accompagnato la costruzione dell'URSS".
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Adesso che sappiamo tutto (o quasi) su Lenin e la dialettica, possiamo di nuovo estasiarci sulle prodezze del grande leader sovietico. Restano i nodi critici irrisolti, ma cosa volete che siano rispetto alla gloria della rivoluzione vittoriosa! Lenin ce l'ha fatta, è questo che conta. Poi è pure aperto al presente: riflette sui nodi irrisolti, la teoria dello Stato, roba da poco: Bobbio ha vinto la sua battaglia contro l'ambiguità del Pci proprio su questo e noi di questo abbiamo bisogno, di tornare agli anni Settanta del Novecento. L'altro nodo critico irrisolto sarebbe la prospettiva comunista. Da un punto di vista teorico tutto funziona, perché no. Il comunismo è sempre da riscoprire, da ri-fondare. Poi Rifondazione comunista è finita a pezzi, solo a Torino erano in cinque a riproporre quella musica e nessuno di loro è riuscito a entrare in consiglio comunale. Quale comunismo, poi? Quello storico è miseramente crollato trent'anni fa. Tanto per dire. Solo sul piano metafisico una risorgenza (o rifondazione che sia) è possibile. Chi lo avrebbe detto? Il comunismo, lungi dall'essere il movimento delle cose reali, da ultimo diventa una stella che risplende nel cielo delle idee. Ad maiora! Più in alto e più oltre...
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