domenica 5 aprile 2020
Alla ricerca del libro perduto
Quello che state per leggere non è un romanzo e neppure un saggio, appartiene se mai al genere della confessione. L'oggetto è il libro, il libro come bene raro, prezioso, degno di ricerca e di amore. Come fa un ammasso di carta stampata e ordinata, tenuta insieme da eventuali cuciture e da una certa quantità di colla, a cambiare natura, cessando di essere materiale inerte per trasformarsi in un capitale prezioso, sentito come necessario e venerato in quanto tale. Che cosa dà valore a un libro? La sua rarità sembra essere la risposta più ovvia. Anche un diamante è raro a suo modo, come lo è un francobollo. Ma un libro è un'altra cosa. Il diamante non contiene messaggi, assorbito com'è dal suo solitario splendore. Un francobollo poi è l'esempio stesso della testimonianza minima e sfuggente. Un francobollo non vale perché è bello ma perché esiste in pochi esemplari e quindi manca in molte collezioni. Tutto qui. Non così il libro che acquista valore per mille altre ragioni. La nostra vita ruota spesso intorno alla ricerca di un senso, o di un sapere. E il libro risponde a un bisogno simile. Narra una vicenda esemplare, oppure strana, oppure appassionante. Contiene versi capaci di mutare l'immagine del mondo. O riflessioni profonde, o formule divertenti. Un libro ti può cambiare la vita. Apporta in certi casi un sapere per te altrimenti irraggiungibile. Poi può anche possedere un certo valore, per via della sua rarità, e questo aggiunge fascino al fascino di quello speciale prodotto. Insomma, intorno a un involucro di carta stampata, con o senza illustrazioni, si può agglutinare una passione potente e irrefrenabile. Parlare di libri come faremo qui è dare prova di attaccamento alla vita, nostra e altrui, mettere in luce passioni e vizi delle persone, scoprire una ricchezza nascosta nel tessuto delle parole e anche delle immagini, nel caso.
Un diamante può appartenere alla Corona, un francobollo non è tanto diverso da un gingillo, a pensarci bene. Un libro si può trovare in biblioteca ma normalmente è legato a una persona. Perciò rimanda a una storia. Queste confessioni in forma di racconto sono l'intreccio di tre vicende personali. Al centro troviamo la figura del commerciante in libri, Marco. Un uomo nel fiore dell'età, con un passato di tipografo. Aveva poi cambiato mestiere ed era stato come se attraverso i libri avesse riscoperto la vita in tutta la gamma delle sue possibili declinazioni. Anche la vita di una casalinga in cerca di evasione, tanto per dire. Accanto a Marco ci sono due presenze fisse. Un battitore libero, Giuliano, che non comprava tanti libri ma sapeva un sacco di cose. C'era poi Giacomo, un cliente fisso, uno che aveva in un primo momento venduto gran parte dei suoi libri e poi, come se si fosse pentito, si era lanciato in una impresa di riconquista e allargamento del patrimonio perduto. La parte del jolly spetta a una donna, Valentina, giovane e intraprendente.
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