Alessandra Todde
Marina Della Croce, Schlein avvisa i suoi: «La destra è divisa». Nodo terzo mandato, il manifesto, 18 febbraio 2024
Elly Schlein riunisce la segreteria del Partito democratico in vista della direzione di domani e invita i suoi a restare all’erta: «Le divisioni delle maggioranza sono sempre più evidenti». Il riferimento è allo scontro di questi giorni sul terzo mandato ma anche alle divaricazioni che emergono sulla politica estera. La segretaria ha rivendicato «l’avanzamento che il Pd ha fatto fare al Parlamento con la richiesta del cessate il fuoco in Medio Oriente» e ha citato gli imbarazzi dei salviniani sulla morte di Navalny: «Le Lega ieri ha difeso Putin attraverso le dichiarazioni di Crippa a cui abbiamo reagito – afferma – Per noi le responsabilità di Putin sono forti».
IL RESTO della discussione ha riguardato il congresso del Pse dei prossimi 1 e 2 marzo. Il fatto che i socialisti europei abbiano scelto Roma per il congresso, che si terrà alla Nuvola dell’Eur, dimostra che «l’Italia sarà centrale nella sfida tra la nostra famiglia politica e la destra». Per il Pd si tratta di un «riconoscimento delle battaglie che il partito e la segreteria Schlein stanno portando avanti». Durante il congresso verrà anche adottato il manifesto elettorale del Pse per le europee, anche se le linee politiche dei diversi partiti fratelli in questi mesi non sono apparse del tutto coincidenti (si pensi alle diverse posizioni prese dal premier spagnolo Pedro Sanchez e dal presidente del consiglio tedesco Olaf Scholz). Ma circola già una bozza di documento al quale Schlein avrebbe contribuito «in maniera fondamentale» su due punti in particolare: pace e lavoro. L’occasione non è servita a dirimere la questione su un impegno diretto della segretaria all’appuntamento elettorale di giugno. «Prima viene la squadra – ribadiscono dal Partito democratico – Facciamo le liste e poi valutiamo se è utile una candidatura della segretaria. Nessuno durante la segreteria di questa mattina ha messo sul tavolo la questione. Il fatto che ci stia ragionando su non è tatticismo politico, ma una scelta di metodo».
MA LA VICENDA del terzo mandato ha creato tensioni anche tra i dem. Dalla riunione di ieri tendono a minimizzare. «Il punto vero è la divisione della maggioranza – dicono – Il Pd non ha i numeri per decidere, la nostra posizione passa in secondo piano mentre di là litigano. Quelle della destra sono divisioni, le nostre sono discussioni. Noi siamo un partito che discute non un partito a conduzione familiare». Dunque, anche questa discussione si farà proprio in direzione, coinvolgendo anche gli amministratori locali e «senza posizioni cristallizzate». La vicenda è rilevante anche perché se, come al momento sembra, con la destra è divisa si dovesse arrivare alla conta in commissione affari costituzionali, la posizione assunta dal Partito democratico potrebbe fare la differenza. Dopo la strage di Firenze, inoltre, il Pd intende seguire il modello della mozione sul Medio Oriente e richiamare l’attenzione del governo anche sul tema della sicurezza sul lavoro «dal momento che palazzo Chigi «ha gli strumenti per affrontare la questione: non basta più il cordoglio, servono misure urgenti ed efficaci». Quanto al confronto tv con Giorgia Meloni, trapelano le seguenti cose: si farà, non si sa ancora su che canale televisivo, non sarà a brevissimo.
IERI GIUSEPPE CONTE, impegnato per le regionali per Alessandra Todde, ha esaltato il modello della coalizione e chiesto che Schlein compaia al suo fianco su di un palco isolano in occasione della fine della campagna elettorale: «Sicuramente questo è un esperimento che ha portato a un progetto serio e credibile – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle – Forze progressiste e civiche che hanno lavorato intensamente per un programma coeso e obiettivi condivisi». Al Nazareno, dove si attendono che lo stesso spirito ecumenico emerga anche in altri territori (in primis il Piemonte), fanno sapere di aver «registrato» la richiesta dell’avvocato.
Elly Schlein riunisce la segreteria del Partito democratico in vista della direzione di domani e invita i suoi a restare all’erta: «Le divisioni delle maggioranza sono sempre più evidenti». Il riferimento è allo scontro di questi giorni sul terzo mandato ma anche alle divaricazioni che emergono sulla politica estera. La segretaria ha rivendicato «l’avanzamento che il Pd ha fatto fare al Parlamento con la richiesta del cessate il fuoco in Medio Oriente» e ha citato gli imbarazzi dei salviniani sulla morte di Navalny: «Le Lega ieri ha difeso Putin attraverso le dichiarazioni di Crippa a cui abbiamo reagito – afferma – Per noi le responsabilità di Putin sono forti».
IL RESTO della discussione ha riguardato il congresso del Pse dei prossimi 1 e 2 marzo. Il fatto che i socialisti europei abbiano scelto Roma per il congresso, che si terrà alla Nuvola dell’Eur, dimostra che «l’Italia sarà centrale nella sfida tra la nostra famiglia politica e la destra». Per il Pd si tratta di un «riconoscimento delle battaglie che il partito e la segreteria Schlein stanno portando avanti». Durante il congresso verrà anche adottato il manifesto elettorale del Pse per le europee, anche se le linee politiche dei diversi partiti fratelli in questi mesi non sono apparse del tutto coincidenti (si pensi alle diverse posizioni prese dal premier spagnolo Pedro Sanchez e dal presidente del consiglio tedesco Olaf Scholz). Ma circola già una bozza di documento al quale Schlein avrebbe contribuito «in maniera fondamentale» su due punti in particolare: pace e lavoro. L’occasione non è servita a dirimere la questione su un impegno diretto della segretaria all’appuntamento elettorale di giugno. «Prima viene la squadra – ribadiscono dal Partito democratico – Facciamo le liste e poi valutiamo se è utile una candidatura della segretaria. Nessuno durante la segreteria di questa mattina ha messo sul tavolo la questione. Il fatto che ci stia ragionando su non è tatticismo politico, ma una scelta di metodo».
MA LA VICENDA del terzo mandato ha creato tensioni anche tra i dem. Dalla riunione di ieri tendono a minimizzare. «Il punto vero è la divisione della maggioranza – dicono – Il Pd non ha i numeri per decidere, la nostra posizione passa in secondo piano mentre di là litigano. Quelle della destra sono divisioni, le nostre sono discussioni. Noi siamo un partito che discute non un partito a conduzione familiare». Dunque, anche questa discussione si farà proprio in direzione, coinvolgendo anche gli amministratori locali e «senza posizioni cristallizzate». La vicenda è rilevante anche perché se, come al momento sembra, con la destra è divisa si dovesse arrivare alla conta in commissione affari costituzionali, la posizione assunta dal Partito democratico potrebbe fare la differenza. Dopo la strage di Firenze, inoltre, il Pd intende seguire il modello della mozione sul Medio Oriente e richiamare l’attenzione del governo anche sul tema della sicurezza sul lavoro «dal momento che palazzo Chigi «ha gli strumenti per affrontare la questione: non basta più il cordoglio, servono misure urgenti ed efficaci». Quanto al confronto tv con Giorgia Meloni, trapelano le seguenti cose: si farà, non si sa ancora su che canale televisivo, non sarà a brevissimo.
IERI GIUSEPPE CONTE, impegnato per le regionali per Alessandra Todde, ha esaltato il modello della coalizione e chiesto che Schlein compaia al suo fianco su di un palco isolano in occasione della fine della campagna elettorale: «Sicuramente questo è un esperimento che ha portato a un progetto serio e credibile – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle – Forze progressiste e civiche che hanno lavorato intensamente per un programma coeso e obiettivi condivisi». Al Nazareno, dove si attendono che lo stesso spirito ecumenico emerga anche in altri territori (in primis il Piemonte), fanno sapere di aver «registrato» la richiesta dell’avvocato.
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