mercoledì 2 marzo 2016
I luoghi e le donne di Montalbano
Silvia Fumarola
Fenomeno Montalbano
Batte ogni record d'ascolto, ha un pubblico fedele, piace alle donne
la Repubblica, 2 marzo 2016
I LUOGHI
I paesi del ragusano, giardini di pietre bianche, fanno da sfondo ai film: luoghi metafisici, svuotati dalle auto. Dal 1999 a oggi è nato un turismo intorno a Montalbano. I luoghi immaginari creati da Camilleri (Vigata, Marinella, Montelusa, la Mannara), sono stati ricreati da Sironi e dallo scenografo Luciano Ricceri nella provincia di Ragusa, Scicli, Modica, Comiso, Vittoria Ispica e Santa Croce. Ma altre scene sono state girate a San Vito Lo Capo e alla Riserva dello Zingaro (Trapani), a Tindari (Messina), Favignana e Siracusa. [...]
LE DONNE
"No, non è misogino". Camilleri lo ripete alle lettrici che gli chiedono spiegazioni. Ma il dubbio resta. Montalbano non sceglie e non scegliendo, in realtà, sceglie di stare solo. Sembra essere intimorito dalle donne , da cui è irresistibilmente attratto e che attrae come una calamita. Livia è lontana, non avranno figli, e forse segretamente ne soffre. Nell'Età del dubbio è il tenente Laura Belladonna (Isabella Ragonese) a farlo vacillare. Intelligente, sensibile, lo colpisce al cuore. Nel dubbio che Salvo possa cedere, Camilleri la fa morire.
https://www.google.it/search?q=le+monde+ridet+montalbano&ie=utf-8&oe=utf-8&gws_rd=cr&ei=iurWVsfbCYi0sQGO0pywAg
http://machiave.blogspot.it/2015/04/simenon-maigret-e-le-donne.html
martedì 1 marzo 2016
Donne perplesse su Vendola
Franca Fossati |
Paolo Conti
Vendola, il fronte delle donne
contro
Boldrini: «Riserve sulla surrogata»
Boldrini: «Riserve sulla surrogata»
La presidente della Camera: pratica che
si presta allo sfruttamento delle donne
Da Serracchiani (Pd) a Ronzulli (Forza Italia) il no all’utero in affitto
Corriere della Sera, 29 febbraio 2016 Da Serracchiani (Pd) a Ronzulli (Forza Italia) il no all’utero in affitto
ROMA «Personalmente ho molte riserve sulla maternità surrogata». Laura Boldrini, presidente della Camera, parla da Londra ma si rivolge al dibattito italiano: «É un tema molto delicato, i dubbi ci sono soprattutto quando si ha a che fare con giovani donne straniere. È una pratica che si presta allo sfruttamento delle donne». Ma il dubbio, per la presidente della Camera, esclude ogni possibile attacco alla scelta di Nichi Vendola e del suo compagno Ed Testa: «Ho sentito commenti sguaiati e volgari, è squallido arrivare a fare questo. Faccio loro i miei migliori auguri e spero che non continui questo assalto alla loro scelta. Nessuno può esprimere pareri così pesanti contro un bambino che è nato».
Le donne e il dibattito
L’orientamento
della presidente Boldrini è condiviso da molte donne dell’area
progressista e femminista. Avverte Debora Serracchiani, vicesegretario
del Pd: «Sono contenta per Nichi, per il suo compagno e per il piccolo
Tobia. Ho qualche perplessità, lo abbiamo sempre detto, sull’utero in
affitto che è vietato in questo Paese e resta vietato nonostante
l’approvazione delle unioni civili. Non facciamo confusione». Franca
Fossati, firma storica del giornalismo femminista italiano, ieri ha
affidato a questo post sulla sua pagina su Facebook il proprio
tormentato stato d’animo: «Probabilmente è già successo nel senso
comune: la gravidanza, questo meraviglioso e misterioso processo per cui
l’uno, anzi l’una, diventa due, questa relazione corporea e psichica
attraverso la quale un grumo di cellule diventa un individuo unico e
irripetibile, non vale niente. La differenza sessuale tra uomini e donne
non vale niente. Non so che mondo ne deriverà. Non so se l’umanità ne
avrà un guadagno, o se perderà se stessa. Ma sento parlare uomini e
donne di tutto questo come se il problema non esistesse, e mi fa paura».
L’appello
I
toni non sono lontani da quelli usati nel recente appello di «Se Non
Ora Quando Libere», firmato — tra i tanti — anche da Dacia Maraini,
Sonia Bergamasco, Francesca Neri: «Noi rifiutiamo di considerare la
“maternità surrogata” un atto di libertà o di amore. Non possiamo
accettare, solo perché la tecnica lo rende possibile, e in nome di
presunti diritti individuali, che le donne tornino a essere oggetti a
disposizione». La falsariga è quella di un altro famoso appello lanciato
all’inizio di febbraio in Francia dall’universo femminista, legato alla
sottoscrizione internazionale contro la maternità surrogata così come
appare sul sito abolition-gpa.org. Tematica politicamente trasversale,
visto che non è dissimile da ciò che scrive l’eurodeputata Licia
Ronzulli di Forza Italia: «No all’utero in affitto. No alla
compravendita dei bambini. No allo sfruttamento delle madri in affitto».
Armeni: contro lo sfruttamento delle donne
Ritanna Armeni, già firma storica de Il manifesto ed ex caporedattore di Noi donne si ritrova sulla linea degli appelli. Così scrive, anche lei su Facebook: «Per onestà e per chiarezza. Sono contro l’utero in affitto e la maternità surrogata. Ma sono indignata e anche schifata dalla campagna contro Nichi Vendola e il suo compagno Ed. Sono addolorata per l’accoglienza che si fa a Tobia, un bambino che oggi si deve solo a amare». Poi, a voce, spiega il senso della sua scelta: «C’è di mezzo lo sfruttamento del corpo femminile. Non c’è differenza tra lo sfruttamento di una giovane donna nigeriana o di una madre americana che lo fa per pagare l’università ai figli perché comunque, in qualche modo, rimettiamo in discussione alcuni capisaldi della nostra condizione di esseri umani». E ancora: «Mi piacerebbe discutere con serenità su un punto. Noi non sappiamo ancora con certezza quali saranno le conseguenze su questi figli. Quando chiederanno notizie sulle loro origini, scopriranno di essere nati da una transazione economica. Come reagiranno? C’è chi dice che le conseguenze saranno tutte positive, altri giurano che saranno tutte negative. Ma sono posizioni per ora solo ideologiche».https://palomarblog.wordpress.com/2016/03/01/concita-de-gregorio-su-vendola/
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