domenica 15 gennaio 2023

Mariolina Bertini, Su Liala

 


Mariolina Bertini, Su Liala, sl, Nuova editrice Berti 2022, 80 pp.

Questo piccolo libro è per me una sorpresa. Conoscevo in parte gli scritti di Mariolina Bertini su Liala e, francamente, mi ero fatto un'idea diversa. A una lettura più attenta e completa, la rivalutazione o l'apologia di Liala si rivela un aspetto secondario. Per me questa doveva essere una irruzione nel dominio della letteratura rosa, una stravaganza proveniente dalla natura birichina dell'autrice, abitata da uno spiritello diabolico che non si arrende e che, anzi, si manifesta volentieri, in modo gioioso e noncurante. Illustrare il fascino di Liala poteva essere un modo per andare contro corrente. E l'autrice va contro corrente quando mette in luce il lato frivolo dei romanzi scritti da Liala e al tempo stesso vede nello splendore del culto riservato agli oggetti che simboleggiano la riuscita un fattore di fascino: fascino quasi ipnotico, fascino irresistibile, scrive. Camilla Cederna introduce nel testo il tema del kitsch. Questa è una prima particolarità che va oltre il repertorio delle stranezze. Alla fine l'opera di Liala mostra la persistenza del kitsch nell'epoca del disincanto. Una seconda particolarità è legata all'attenzione per il perturbante. Pur tra tante cianfrusaglie colpisce il mutamento nel ruolo della donna. Cambia il rapporto della donna con il desiderio. Parola chiave per Lacan, come è noto. Parola antica, che percorre l'intero episodio di Paolo e Francesca nella Commedia. Desiderio condiviso in quel caso. Qui invece siamo al tempo di lady Chatterley. Liala approda a un riconoscimento e a una esaltazione del desiderio femminile. Intanto nello spazio attribuito all'attesa e all'idoleggiamento del corpo maschile. E poi c'è l'esplosione: le donne diventano macchine desideranti di inaudita potenza. Siamo ben lontani dalla banalità dilagante nel romanzo rosa.

 

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