Giuseppe Galasso
Collaboratore di periodici e quotidiani (Nord e Sud, La Stampa, Il Corriere della Sera, Il Mattino) ha diretto le riviste Prospettive Settanta e L'Acropoli. Cura la riedizione delle opere di Croce presso l'editore Adelphi e dirige una Storia d'Italia in numerosi volumi pubblicata dalla Utet. Un posto centrale nella sua produzione scientifica ha la storia del Mezzogiorno e delle sue componenti economico-sociali e istituzionali dal Medioevo ai nostri giorni. Ma le sue ricerche hanno toccato molti altri campi, dalla storiografia alla storia del Risorgimento, e il suo lavoro storico si caratterizza non solo per la grande apertura tematica, ma per la capacità d'innestare sul tessuto etico-politico di matrice crociana numerosi diversi apporti: dalla storia sociale a quella istituzionale, dalla metodologia storica all'antropologia.
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Andrea Giardina della Scuola Normale
Superiore di Pisa, spiega qual è l’aspetto più importante della lezione
di Galasso: «È lo storico — dice — che più di ogni altro in Italia e in
Europa è in grado di conoscere, dominare e ripensare l’intera Storia. Il
suo sguardo generale su tutti i periodi e le epoche è un modello non
riproducibile perché legato alla straordinarietà dell’individuo
Galasso. Tuttavia questa peculiarità gli consente un’estrema libertà
di pensiero che diventa libertà civile. Galasso ha, inoltre, una
conoscenza totale della storia della storiografia, aspetto che rafforza
l’unicità del suo modello». Che, se non è riproducibile del tutto,
indica certamente una strada, un metodo. Qual è? «Direi che consiste
nella necessità di scardinare, pur sempre nel rigore dell’erudizione, i
confini della periodizzazione storica, andando oltre gli specialismi —
che per uno storico devono essere scontati — con la curiosità e la
passione di guardare altrove. È uno storico “totale”».
E la «capacità di guardare l’altro» è anche
una delle caratteristiche del metodo Galasso messe in evidenza dal
tedesco Martin Baumeister: «La storiografia del maestro napoletano non è
una penisola, ma un continente da esplorare all’interno del quale egli
ha sempre cercato di capire l’altro: l’altra città, l’altro luogo, fino
alla creazione di uno spazio europeo. I territori contano. Napoli non è
un posto qualunque ma l’incarnazione del Mediterraneo del Sud e del suo
protagonismo storico. E oggi può vantare una speciale “resilienza” di
fronte alla globalizzazione. La riflessione sulla storiografia è
un’altra caratteristica degli studi di Galasso: guardando all’opera
degli altri, quella propria guadagna un respiro e un’ampiezza maggiori.
Egli si oppone con tutte le sue forze alla frammentazione del sapere, a
favore dell’unità storica e del pensiero metastorico. L’approccio
empirico ha sempre alle spalle una forte carica filosofica. La sua è
un’interrogazione critica ai fatti. E leggo anche una vena di
scetticismo riguardo alla internazionalizzazione crescente della
storiografia. Mi dispiace, infine, cogliere questa occasione per dire
che in Italia non vedo la volontà politica di sostenere lo sviluppo
delle discipline umanistiche incarnate nel magistero di Giuseppe
Galasso».
Arriva dalla Spagna José Enrique Ruiz
Domènec e si sofferma sullo scrittore. «In Storiografia e storici
europei del Novecento, oltre che un’affinità elettiva tra i
protagonisti scelti, nell’indagine di Galasso c’è un andamento
geometrico con una struttura a tre: ogni studioso analizzato ha una
genealogia che risale di tre gradi. Qui, il meno freudiano degli storici
compie un atto freudiano, quando in una nota dice di aver perso un
libro che cercava. Così introduce il personaggio-Galasso intento al suo
lavoro. E lo fa anche una seconda volta quando entra in dibattito con
Jacques Le Goff». La chiosa del «festeggiato» è crociana. «Mi sento come
Giolitti — dice — che, nel 1928, scrisse a Croce il quale gli aveva
inviato un suo libro. Lo ringraziò e, per amor di precisione, disse: “Ho
letto questo testo e ho scoperto di aver fatto tante di quelle cose che
non sapevo d’aver fatto”. Era un vezzo scherzoso e stasera glielo
rubo».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/17_novembre_21/gli-88-anni-giuseppe-galasso-omaggio-europeo-storico-totale-801c5d6c-ce91-11e7-b7b9-310d5dab7f0b.shtml
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