giovedì 27 luglio 2017

Una sosta nella campagna d'Italia

Claude Lorrain

Claude Lorrain
Claude Lorrain

















John Keegan, La seconda guerra mondiale, trad. di E. Peru, Carocci, Roma, 1989

Le perdite, le condizioni del terreno e la stagione invernale imposero a Natale del 1944 una sosta nella campagna d'Italia. Era stata una spaventosa serie di combattimenti, quasi fin dalle prime ottimistiche settimane dopo lo sbarco e l'avanzata nelle regioni meridionali di sedici mesi prima. Le spettacolari bellezze d'Italia, sia quelle naturali, sia quelle realizzate dall'uomo, i suoi panorami di rupi e villaggi in vetta alle montagne, di castelli in rovina e di fiumi dal corso tumultuoso, costituivano una minaccia costante per i soldati mandati alla conquista. I pittori che con i loro quadri avevano deliziato i collezionisti europei, avevano lasciato ai generali che avessero avuto un po' d'occhio una serie di moniti sulle difficoltà che avrebbe incontrato un esercito nell'attraversare i territori da loro raffigurati, in particolare un esercito moderno con molta artiglieria al seguito e veicoli su ruote e cingolati. I paesaggi di montagna e le scene di battaglia dipinti da Salvator Rosa parlavano da soli. Le vedute ingannevolmente serene delle dolci pianure e delle distanze azzurrine di Claude Lorrain erano altrettanto piene di minacce; dipinte da punti dominanti che qualunque ufficiale d'artiglieria avrebbe scelto come osservatorio, esse dimostravano al primo colpo d'occhio quanto facilmente e regolarmente i difensori in Italia potessero dominare il terreno,e quale ricchezza di ostacoli poteva offrire il paese, con i suoi fiumi, laghi, colline isolate, contrafforti montagnosi e burroni improvvisi.

Salvator Rosa













Salvator Rosa

Salvator Rosa












Salvator Rosa

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